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Emendamento su radici cristiane scalda seduta al CdR

Duello fra Cattaneo (Ncd) e Bianco (Pd), punto incassa ok

La plenaria del Comitato delle Regioni © CoR

Redazione Ansa

BRUXELLES - È giusto parlare in un testo ufficiale di 'radici cristiane' dell'Europa? Su questa domanda il dibattito si è scaldato durante la plenaria del Comitato europeo delle regioni (CdR), mentre era in discussione un parere sulla Strategia per l'allargamento dell'Ue nel 2015 e 2016. Un emendamento chiedeva che la cristianità fosse citata apertamente, e in suo favore sono intervenuti in aula il presidente del Consiglio regionale lombardo, Raffaele Cattaneo (Ncd), e il sindaco del comune di Morazzone (Varese), Matteo Luigi Bianchi (Lega Nord).

 

"L'emendamento chiede solo rispetto di un fatto vero: l'Europa ha delle radici culturali cristiane, è un fatto, e se noi dimentichiamo i fatti compiamo un grosso errore", ha dichiarato Cattaneo. "Se abitassimo in un Paese che non si poggia sui valori della cristianità, probabilmente non potremmo esercitare apertamente la nostra religione come facciamo oggi", gli ha fatto eco Bianchi.

 

Di parere opposto il sindaco di Catania e presidente della delegazione italiana al CdR, Enzo Bianco (Pd). "Non nego che la storia dell'Europa sia fortemente intrecciata con quella del cristianesimo - ha spiegato Bianco in aula - così com'è intrecciata con il pensiero della religione ebraica, e con la storia del pensiero liberale e ateo. Quello che trovo assolutamente incomprensibile è il voler dare un valore giuridico a una tradizione storica che nessuno vuole eliminare". Al termine del dibattito, la plenaria ha approvato l'emendamento dando il proprio via libera alla menzione delle radici cristiane nel testo.

 

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