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Comitato Regioni Ue in pressing per sicurezza lavoratori

Sedec da Lecce lancia strategia per standard europei

Comitato Regioni Ue in pressing per sicurezza lavoratori

Redazione Ansa

BRUXELLES - Garantire al lavoratore misure standard di sicurezza, attraverso una normativa omogenea per tutti gli Stati membri dell'Unione europea: è l'obiettivo a cui lavora la Commissione Politica sociale (Sedec) del Comitato delle Regioni Ue, presieduta da Yoomi Renstròm, che oggi si è riunita nel Castello Carlo V, a Lecce, alla presenza di amministratori locali ed esperti provenienti da tutta Europa.

 

Anche Lecce - è stato sottolineato ai lavori - si allea alla strategia che vede città e regioni Ue lavorare assieme per fare pressing su Bruxelles, che a breve dovrà disciplinare le nuove norme sulla sicurezza a tutela del lavoratore. La sfida è che la crisi economica degli ultimi anni non diventi un alibi per abbassare gli standard, giustificando il "social dumping" tra Stati Ue o regioni di uno stesso Paese. E' in quest'ottica che il Comitato si è mobilitato per elaborare proposte che consentano di proteggere meglio i lavoratori e avere regole chiare e condivise a livello europeo.

 

"In tutta Europa gli enti locali possono svolgere un ruolo fondamentale in questa sfida - ha sottolineato la presidente della Sedec Renstrom -. Nel contatto quotidiano con i lavoratori e con le imprese tutti gli amministratori locali possono diffondere la cultura della prevenzione, migliorare la consapevolezza dei rischi e delle soluzioni e monitorare la situazione raccogliendo dati e statistiche sul campo. Siamo antenne fondamentali anche nella lotta al lavoro nero e allo sfruttamento dei cittadini più vulnerabili. Evitare che qualcuno perda la vita o la propria salute per guadagnarsi uno stipendio deve diventare una priorità per tutti i livelli di governo, da Bruxelles ai territori, e per tutti i datori di lavoro".

 

Il ruolo degli enti locali e regionali è strategico ha rimarcato nel suo intervento il sindaco di Lecce Paolo Perrone: "Le loro competenze dirette e le responsabilità indirette della loro attività istituzionale sul territorio rendono necessaria una seria riflessione da parte dell'Ue e degli Stati sugli strumenti a disposizione dei Comuni e delle Regioni per favorire la lotta al lavoro sommerso e per promuovere migliori condizioni di lavoro in generale".

 

Per Mauro D'Attis invece, componente del Comitato delle Regioni: "La cultura della prevenzione è fondamentale ma ci troviamo di fronte a normative differenti e disomogenee non solo tra Paesi dell'Unione ma addirittura anche tra le singole regioni di uno stesso Stato. Così facendo rischiamo di creare fenomeni di dumping sociale per le imprese e di non rispettare i diritti dei lavoratori. La sfida che lancia il Comitato è quella di chiedere al parlamento europeo una visione integrata della governance europea, un unico soggetto capace di superare queste anomalie".(ANSA).

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