(ANSA) - TREVISO, 04 MAR - Nell'ottica di dotare il Paese di
impianti tecnologici e di iniziative di sostegno per l'economia
circolare i 2,1 miliardi complessivi messi a disposizione nel
Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) non sono molti,
ma occorre capire a quale modello si voglia tendere. E' il tema
di fondo affrontato a Treviso, nel corso di un convegno
organizzato dalla segreteria nazionale della Uil Trasporti e al
quale hanno partecipato tra gli altri il sindaco di Treviso e
presidente di Anci Veneto, Mario Conte, il parlamentare Pd
Nicola Pellicani, e i vertici delle principali aziende impegnate
nel campo dei servizi ambientali.
Fra i punti critici indicati vi è l'art. 6 del "Decreto
concorrenza" con cui si intendono superare gli affidamenti "in
house" da parte delle aziende del comparto. "Questa non è la
strada giusta - ha rilevato Claudio Tarlazzi, segretario
nazionale Uil Trasporti - perché il Paese si deve dotare di un
sistema che funzioni attraverso una maggiore industrializzazione
e con aggregazioni di imprese in grado di generare economie di
scala. Introdurre gare a prescindere senza darsi obiettivi di
alto profilo - ha aggiunto - non è coerente con tutto ciò".
Un altro argomento sollevato è la dicotomia che si osserva
tra quanto avviene al Nord rispetto alla parte
centro-meridionale dell'Italia, dove è stato sostenuto che il
conflitto di competenze tra Stato e Regioni non ha finora
consentito la realizzazione di impianti di trattamento dei
rifiuti, i quali perciò prendono la strada di termovalorizzatori
situati in altre aree. Infine, ha concluso Tarlazzi, "siamo alle
prese con un rinnovo del Contratto nazionale che non riusciamo a
raggiungere per la ritrosia delle parti datoriali e abbiamo per
questo chiesto all'Anci, essendo i Comuni in genere i soci di
riferimento delle aziende di servizi, di darci una mano in tal
senso". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Pnrr: Uil Trasporti, superare gli affidamenti 'in house'
Convegno a Treviso, al centro impatto sull'ambiente