(ANSA) - BRUXELLES, 10 FEB - Le regole europee sulla
tassazione del tabacco sono servite a dare certezza sulle
entrate agli stati membri, ma non hanno fatto da deterrente al
consumo. E' quanto emerge da una valutazione della Commissione
Ue sulla direttiva tabacco del 2011 secondo cui la normativa ha
fallito l'obiettivo di ridurre il consumo di tabacco del 10% nei
cinque anni successivi alla sua entrata in vigore.
Lo studio ha confermato che l'aumento delle accise minime è
stato il deterrente maggiore al consumo di sigarette, ma gli
effetti si sono visti soltanto in una minoranza di Stati membri,
e tutti nell'Europa dell'Est. "L'alto numero di fumatori in Ue è
ancora ancora una causa significativa di preoccupazione, con il
26% della popolazione adulta e il 29% di giovani tra i 15 e i 24
che fumano", scrive la Commissione. Inoltre, Bruxelles
sottolinea come la grande differenza di prezzi delle sigarette
tra Stati Ue (variano tra i 2,57 euro della Bulgaria e gli 11,37
dell'Irlanda) incentiva "alti livelli" di shopping
transfrontaliero. La Commissione ricorda quindi che il lancio
del piano d'azione europeo contro il cancro sottolineava proprio
l'importanza di agire sulla tassazione del tabacco per ridurne
il consumo.
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Ue, norme tassazione tabacco non hanno scoraggiato consumo
Effetti solo nei Paesi dell'Est. In Europa 26% adulti fuma