(ANSA) - BRUXELLES, 28 NOV - La Ue rinvia ancora la direttiva
anti-evasione che obbligherebbe le multinazionali a rendere
pubblici i propri dati contabili e fiscali, ovvero quante tasse
pagano in ogni Paese Ue. "Tristemente, non è possibile
raggiungere un approccio generale oggi, ma la presidenza
finlandese dell'Ue resta impegnata a lavorare ancora sul
dossier", ha detto il ministro finlandese del Lavoro, Timo
Harakka, durante il Consiglio competitività.
Tra i 28 ministri restano ancora tante le divisioni sul testo
discusso. Tra i favorevoli Francia, Italia, Olanda, Belgio, e
Spagna. Contrari alcuni soliti noti che si oppongono a ogni
decisione in materia di fisco cioè Irlanda, Malta, Lussemburgo,
Cipro, a cui si uniscono stavolta anche Svezia e Austria. La
Germania si è astenuta. Il testo della direttiva sul 'Country by
Country reporting' è stato presentato dalla Commissione Ue nel
2016, assieme al pacchetto di regole più stringenti per
contrastare la pianificazione fiscale aggressiva delle
multinazionali dopo gli scandali LuxLeaks e Panama Papers.
Insorgono le ong: Transparency International parla di
"oltraggio" da parte degli Stati che per oltre 18 mesi non hanno
fatto alcun progresso. "Ovunque in Ue il pubblico è scontento
delle multinazionali, come Starbucks e Amazon, che nascondono le
tasse che pagano nei Paesi dove operano", ha detto Elena Gaita
di Transparency International.(ANSA).
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Fisco: Ue rinvia ancora norme anti-evasione multinazionali
Paesi divisi su obbligo diffusione dati fiscali Paese per Paese