(ANSA) - BRUXELLES, 14 NOV - "L'obbligo delle banche di
versare il contributo ordinario al Fondo di Risoluzione
Nazionale sorge ogni primo gennaio e resta invariato tutto
l'anno, nonostante le fusioni transfrontaliere mediante
incorporazione": lo ha stabilito la Corte di Giustizia della Ue,
nelle conclusioni di una causa che vede la banca tedesca State
Street contro Bankitalia.
La State Street Bank International ha esercitato, fino al 5
luglio 2015, la sua attività in Italia per mezzo di una banca
autonoma, State Street Bank. Dal 6 luglio 2015, in seguito
all'incorporazione di quest'ultima, la State Street Bank
International ha continuato ad esercitare la sua attività sul
territorio italiano per mezzo di una succursale. E si è
rifiutata di versare il contributo al Fondo di Risoluzione
ritenendo che il suo nuovo status la esentasse.
La Corte Ue ha invece concluso che i cambiamenti di status,
"comprese le fusioni mediante incorporazione transfrontaliere",
non incidono sugli obblighi contributivi ordinari della banca,
ma semmai su quelli straordinari, che non sono
prevedibili.(ANSA).
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Banche: Corte Ue, obbligate a contributi fondo risoluzione
Anche se sono state oggetto di fusioni transfrontaliere