(ANSA) - BRUXELLES, 24 OTT - Il mercato del venture capital
europeo favorisce le economie più sviluppate, manca "di una
strategia di investimento" inclusiva ed è ancora "fortemente
dipendente dal settore pubblico". Sono le principali critiche
mosse dalla Corte dei Conti Ue in un audit sulla gestione dei
fondi di venture capital della Commissione Ue.
A fronte di un mercato in crescita, con il volume
d'investimenti di Bruxelles in venture capital per le Pmi che
nel 2022 dovrebbe superare gli oltre 3,3 miliardi di euro,
l'approccio dell'esecutivo Ue, sottolineano i revisori dei
conti, è "basato sulla domanda" e "favorisce chiaramente i
mercati più sviluppati", con una concentrazione degli
investimenti nelle maggiori economie europee a discapito delle
meno sviluppate. A metà 2018, Francia e Italia risultavano i due
Paesi con il più alto numero di fondi di venture capital
europei, rispettivamente il 20% ed il 14% del numero totale di
fondi. A seguire, Lussemburgo e Regno Unito (11%), Olanda (8%),
Germania e Finlandia (7%). In 12 Stati membri non si registrava
alcun fondo di venture capital sostenuto dall'Ue. Simile la
situazione sugli investimenti per le Pmi, concentrati per il 50%
del totale in Francia, Germania e Regno Unito, seguiti
dall'Italia.
Critico il giudizio della Corte dei Conti Ue anche sul forte
legame tra il venture capital europeo e il settore pubblico: è
"una delle ragioni - si legge nell'audit - del basso livello
d'interesse degli investitori privati".(ANSA).
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Corte Conti Ue, venture capital favorisce grandi economie
E dipende troppo dal pubblico. Italia 2/a per fondi europei