(ANSA) - BRUXELLES, 25 SET - Lo spostamento dalla tassazione
diretta a quella indiretta non è necessariamente un fattore che
aiuta la crescita: lo sostiene uno studio presentato da
Confedilizia al Parlamento Ue, che contesta l'approccio diffuso
tra le maggiori istituzioni internazionali come Fmi, Ocse e
Commissione europea.
Da anni la Commissione Ue raccomanda all'Italia e ad altri di
spostare il carico fiscale dal lavoro a consumi e proprietà ma,
secondo lo studio, non ci sono "prove empiriche assolute" che
ciò aiuterebbe la crescita. Anche perché in realtà tale
indicazione è stata solo "parzialmente applicata" nei Paesi
sviluppati. Un altro motivo è anche "una bassa elasticità della
creazione di lavoro: se tasse più basse sul reddito da lavoro
non hanno un impatto positivo sulla creazione di lavoro, ci
aspettiamo un effetto sulla crescita scarso, se non nullo", si
legge nello studio.
Gli analisti concludono che la tesi seguita da Fmi, Ocse e Ue
ha prove statisticamente valide solo se si prende in
considerazione il periodo 1971-2004. Ma se si adottano stime più
caute e si estende il periodo di riferimento, i dati cambiano.
Infine, lo studio rileva come esista un "significativo legame
negativo" tra tasse sui beni immobili e crescita, "molto quando
si valuta la fattibilità politica delle riforme economiche,
perché gli elettori tengono molto di più agli effetti nel breve
termine che sul lungo, specialmente in tempi di instabilità
politica".(ANSA).
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Studio Confedilizia, tassazione indiretta non aiuta crescita
Impatto negativo nel breve termine da tasse su immobili