(ANSA) - BRUXELLES, 3 SET - Semplificare la normativa
esistente, evitare la nazionalizzazione della sua gestione,
aumentare la quota di cofinanziamento nazionale ed escluderla o
meno dal Patto di stabilità. Sono questi i temi al centro del
dibattito a Bruxelles sul futuro dopo il 2020 del Fondo europeo
di sviluppo regionale (Fesr), che per l'Italia vale 36,2
miliardi nel periodo 2014-2020 e potrebbe aumentare di 2,4
miliardi nel settennato successivo. La commissione affari
regionali del Parlamento Ue ha cominciato oggi la discussione
sul testo di cui è relatore l'eurodeputato Andrea Cozzolino
(Pd), che sarà votato dalla stessa commissione a novembre. Tempi
strettissimi per arrivare a un'approvazione della nuova
normativa sui fondi strutturali entro le elezioni europee del
2019, come proposto dall'esecutivo Ue.
Sempre in commissione affari regionali, prosegue la
discussione sul futuro dei programmi di cooperazione
transfrontaliera Interreg, che il Parlamento punta a
salvaguardare dai tagli paventati dall'esecutivo comunitario per
il post 2020. Fra i punti più criticati dall'Eurocamera c'è la
proposta di cancellare i 18 programmi di cooperazione marittima
attualmente esistenti (4 dei quali coinvolgono l'Italia).(ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Fondi Ue:al Pe via a discussione su futuro politica coesione
Cozzolino (Pd), scorporare investimenti stati da Patto stabilità