(ANSA) - BRUXELLES, 30 APR - Tagli ai fondi per le politiche
agricole e di coesione; maggiori sforzi finanziari da parte
degli Stati; nuove condizionalità che regolano i rubinetti degli
aiuti: Bruxelles fissa i suoi paletti, per far quadrare il
bilancio Ue 2021-2027, ed i Paesi, che nei mesi scorsi avevano
già tracciato le loro linee rosse, affilano le armi in attesa
del giorno della verità.
Il budget-day è fissato per mercoledì, quando il commissario
Guenther Oettinger illustrerà la sua ricetta: un esercizio di
equilibrismi, per coprire il buco da dieci miliardi l'anno
conseguenza della Brexit, e raggranellare altri quindici
miliardi annui per le nuove priorità, come difesa comune,
sicurezza, migrazione e gestione delle frontiere esterne.
Finanze che potrebbero essere raccolte anche con l'introduzione
di una tassa sugli imballaggi di plastica non riciclabile.
CRESCE LA SPESA PER I PAESI - Il bilancio 2014-2020 vale circa
mille miliardi di euro, l'1% del Reddito nazionale lordo Ue, ma
Oettinger ha già annunciato che dovrà salire ad "almeno l'1,12%:
in parte dipenderà anche se verrà incluso il Fondo per lo
sviluppo dell'Africa. Un boccone difficile da far digerire ai 27
governi, in molti ostaggio di movimenti euroscettici.
I TAGLI MAGGIORI A PAC E COESIONE - L'Italia, che è un
'contributore netto' e ogni anno versa circa 14 miliardi
ricevendone 11,6, è preoccupata da possibili tagli alla
coesione. Nel settennato in corso, attraverso i 5 fondi
strutturali il Paese è stato il secondo beneficiario in Europa,
dopo la Polonia, con un pacchetto complessivo di 44,6 miliardi,
oltre ai 27 miliardi in aiuti diretti della Pac. La sforbiciata
dovrebbe aggirarsi attorno al 5-6%. Ma il think thank Farm
Europe mette in guardia: "un taglio del 5% a prezzi correnti, si
traduce in realtà in un taglio del 20% in termini reali".
CONDIZIONALITA' - Se Italia, Francia e Germania sperano
davvero che Bruxelles vada fino infondo sulla condizionalità che
lega lo stanziamento dei fondi strutturali al rispetto dello
stato di diritto e della solidarietà, le 'ribelli' Polonia e
Ungheria sono già sul piede di guerra. Refrattarie ad accogliere
i richiedenti asilo e in rotta di collisione con l'Ue sui
principi democratici per le riforme varate di recente, i governi
di Varsavia e Budapest sono tra i principali beneficiari di
fondi strutturali in Ue. Secondo le indiscrezioni circolate, a
beneficiare dei fondi distolti, sotto forma di incentivi,
saranno Paesi in prima linea nella gestione dei migranti, come
Grecia e Italia.
Altra condizionalità prevista, sotto forma di incentivi che
arriveranno da un tesoretto accantonato, è quella legata alle
riforme strutturali contenute nelle raccomandazioni per Paese.
(ANSA).
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Bilancio Ue: solidarietà e riforme,Bruxelles fissa paletti
Proposta una tassa sugli imballaggi per finanziare il periodo