(ANSA) - BRUXELLES, 07 MAR - Eliminare gli ostacoli che
impediscono alle Pmi europee di imporsi sul mercato estero,
prendendo esempio dall'Italia, è la chiave per la futura
crescita del mercato unico. E' il messaggio che emerge dallo
studio presentato oggi a Bruxelles da Cassa depositi e prestiti,
insieme agli istituti nazionali di promozione di Francia
(Bpifrance), Regno Unito (British Business Bank), Spagna
(Instituto de Crédito Oficial) e Germania (KfW), sull'attività
internazionale delle Pmi delle prime cinque economie dell'Ue.
Se la Francia è il paese più indietro tra i cinque sulla via
dell'export delle sue Pmi, a brillare è invece l'Italia, dove -
evidenzia lo studio - i piccoli e medi imprenditori fanno "la
parte del leone" e Cdp, insieme a Simest e Sace, ha messo in
piedi un polo per l'export e l'internalizzazione che offre alle
pmi tutti gli strumenti finanziari e assicurativi per competere
all'estero, a partire da finanziamenti a tasso agevolato.
"Una questione accomuna tutte le realtà in Europa: la
difficoltà di accesso al credito", spiegano gli amministratori
delegati degli istituti di promozione nazionale Fabio Gallia,
Nicolas Dufourcq, Pablo Zalba Bidegain, Günther Bräunig e Keith
Morgan. Poca informazione, difficoltà a individuare partner
esteri, farraginosità della burocrazia ed esigue risorse umane
sono gli altri ostacoli principali all'internazionalizzazione
delle Pmi europee.
L'hub italiano di Cdp "è un unicum in Europa perché mette a
disposizione delle Pmi tutti gli strumenti per crescere sui
mercati internazionali", spiega Alessandra Ricci, ceo di Simest,
precisando che il gruppo si occupa anche di recupero crediti
insoluti, factoring ed export, nonché dell'acquisizione di quote
di capitale di imprese all'estero.
Tra il 2011 e il 2015, le Pmi italiane sostenute da Simest
per investire all'estero hanno registrato un aumento dei
dipendenti di 6 volte superiore alla media italiana, così come
un aumento della produzione e degli investimenti pari a 7 e 8
volte. "Cdp si sta impegnando a stimolare il capitale di rischio
e questo sembra il percorso appropriato per rafforzare la
competitività delle Pmi italiane", evidenzia lo studio.
Il prossimo passo per l'Italia è la digitaliazzazione delle
Pmi. Oggi a Bruxelles Simest ha lanciato una piattaforma
(sacesimest.it) per consentire alle imprese di operare
direttamente online e sta "studiando nuovi finanziamenti" per
"permettere l'accesso all'ecommerce e finanziare l'assunzione
temporanea dei cosiddetti temporary export manager", conclude
Ricci.(ANSA).
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Pmi: studio, Italia avanguardia Ue per internalizzazione
Hub Cdp-Simest esempio per superare ostacoli nell'export