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Sondaggio, solo per 45% italiani un bene essere nell'euro

Il dato italiano è il secondo più basso nell'Ue-19

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 6 DIC - Per la maggior parte dei cittadini dell'eurozona essere nella moneta unica è positivo per il loro Paese, tranne che in Lituania, Italia e Cipro. Secondo i dati dell'Eurobarometro, sondaggio periodico della Commissione europea, in Italia solo il 45% degli intervistati ritiene un bene per il Paese essere nell'euro, contro una media del 64% nell'Ue-19.

Il dato, tuttavia, è più alto di quattro punti percentuali rispetto a un anno fa, anche se l'Italia è al penultimo posto nella classifica. Gli italiani, insieme ai ciprioti, sono anche i meno convinti che l'euro sia stato un bene per l'Ue nel suo complesso (lo pensano il 62%, contro una media generale del 74%).

Il sondaggio è stato condotto dalla società Tns Political & Social tra il 16/10 e il 18/10 con un totale di 17.547 interviste telefoniche nell'eurozona (1001 in Italia).

Per i cittadini di 12 Paesi dell'eurozona la moneta unica ha reso più facile e economico viaggiare. Ma non per gli italiani (33%), i meno convinti in assoluto.

Dal sondaggio emerge anche che il 77% degli italiani vorrebbe un maggiore coordinamento di politica economica tra i governi dell'eurozona, l'88% si dice d'accordo sulla necessità di riforme significative per migliorare la performance economica del Paese, l'85% è contrario all'aumento dell'età pensionabile e il 90%, dato più alto di tutta l'eurozona, ritiene importante introdurre riforme fiscali per aiutare crescita e occupazione.

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