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M5S, Ue stracci Fiscal Compact, no a inserimento in Trattati

Scontro con Pd in Aula. Dombrovskis, esploriamo diverse opzioni

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 4 OTT - Il M5S parte all'attacco del Fiscal Compact a Strasburgo e, davanti al vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, chiede di stracciarlo anziché includerlo nei Trattati Ue come potrebbe avvenire nel 2018, mentre scattano le scintille con il Pd. "Chiediamo a questo Parlamento di sostenere la nostra battaglia per stracciare definitivamente il Fiscal Compact", ha affermato l'eurodeputato grillino Marco Valli, che ha aperto il dibattito chiesto proprio dai pentastellati. L'obbligo del pareggio di bilancio "inserito nella Costituzione italiana con il colpo di stato del 2011, per mano del professor Monti e sostenuto da partiti come il Pd e Forza Italia, vincola per sempre" l'Italia "al volere di Bruxelles", ha attaccato Valli, avvertendo che restano "ancora tre mesi per decidere". A fargli eco anche Marco Zanni, secondo cui "l'unica via è ritornare alla sovranità monetaria", e la leghista Mara Bizzotto, per cui il Fiscal Compact è "pura follia" che ha "reso l'Italia ancora più schiava di Bruxelles".

Questo è "un trattato sbagliato due volte", per cui "la Commissione dovrebbe occupare in modo più utile il suo tempo", ha affermato l'europarlamentare Pd Roberto Gualtieri, attaccato dai 5stelle e avvertendo a sua volta che "se si proporrà l'integrazione del Fiscal Compact nei trattati, verrà posto il veto a meno di profondi cambiamenti". Scintille anche tra la collega Mercedes Bresso e Valli, accusato di averla "insultata personalmente". Almeno per ora, però, la linea di Bruxelles resta la stessa. "La Commissione è a favore di integrare" il Fiscal Compact come il fondo salvastati Esm nell'alveo comunitario (al momento sono accordi intergovernativi), "perché porterebbe a una maggiore responsabilità democratica", ha detto Dombrovskis, spiegando che il lavoro rientra comunque nel contesto più ampio del completamento dell'Unione economica e monetaria entro il 2025. Per questo "la Commissione sta esplorando le diverse opzioni possibili", in quanto come emerso dal dibattito "è improbabile che sia un'operazione di routine" perché "ci sono serie implicazioni politiche e legali".(ANSA).

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