(ANSA) - BRUXELLES, 25 SET - La ripresa è stabile, diffusa, e
le prospettive di crescita robuste. Ma tutto ciò ancora non ha
riflessi sull'inflazione, che a fine anno tornerà a scendere,
seppure temporaneamente. Per questo bisogna proseguire con il
Qe, e anche quando si discuterà della sua fine, in autunno
inoltrato, resterà un livello di sostegno "necessario" alla zona
euro per completare la transizione verso una traiettoria di
crescita "bilanciata". Il presidente della Bce Mario Draghi,
nella sua terza audizione dell'anno alla commissione economica
del Parlamento Ue, lancia segnali positivi sull'andamento
dell'economia della zona euro, ribadendo però che non è il
momento per "decisioni affrettate". Anche perché esistono ancora
"fonti di incertezza", come l'euro forte, che vanno monitorati.
"La stabile ripresa" ancora non si traduce in "più
convincenti" dinamiche dell'inflazione, ha detto il presidente
agli eurodeputati. Anche se i rischi di deflazione sono
"essenzialmente spariti", l'inflazione sottostante è migliorata
"solo moderatamente" negli ultimi mesi. Draghi è convinto che
"dobbiamo essere persistenti con la nostra politica monetaria,
non possiamo permetterci mosse affrettate, dobbiamo essere
prudenti". E non dà soddisfazione a chi cerca segnali sulla fine
del Qe. E manda anche un messaggio ai Governi: "sblocchino il
potenziale delle nostre economie", e rendano "la governance
dell'Unione economica e monetaria più adatta allo scopo".(ANSA).
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Draghi, crescita stabile ma serve ancora Qe
Incertezza da euro forte, Bce manterrà sostegno 'necessario'