(ANSA) - BRUXELLES, 23 MAG - "E' una buona notizia per
l'Europa", e "non solo per l'Italia", che la Commissione abbia
cambiato il linguaggio sottolineando la necessità di "definire
una posizione fiscale che tenga l'equilibrio tra consolidamento
e sostegno alla crescita": lo ha detto il ministro dell'economia
Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin. "Credo sia un
risultato molto importante per l'Ue, e non solo per l'Italia,
perché riconosce la necessità di avere, se non un'unica politica
fiscale, almeno una visione comune della politica fiscale della
zona euro che sia compatibile con le altre", ha detto il
ministro. "Ad esempio - ha spiegato - quando si definisce la
politica macroeconomia, c'è la politica monetaria che fa la Bce
e c'è quella fiscale che fa lo Stato. Lo Stato in Europa non c'è
ma c'è una politica fiscale che deve essere coordinata, e mi
auguro che nel tempo sia fatto in modo trasparente, chiaro per
tutti". Ma nel cambiamento di prospettiva che la Commissione ha
reso chiaro ieri, "vedo in questo un primo passo importante in
quella direzione".
La Commissione Ue ha detto che l'Italia ha un problema di
implementazione delle riforme, "e su questo sono d'accordo", e
inoltre "ci sono molti campi in cui l'Italia deve proseguire i
progressi, giustizia civile, scuola, PA, riforme bancarie". Ma
"dal punto di vista relativo l'Italia sta un po' meglio di
altri, l'agenda delle riforme vale per tutti, a cominciare dalla
Germania che sono dieci anni che non ne fa": lo ha detto il
ministro dell'economia Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin.
Padoan ha anche sottolineato "alcuni casi positivi, come
l'amministrazione tributaria", dove le riforme fatte
"funzionano", e ha spiegato che alcuni problemi dell'attuazione
riguardano spesso il percorso giuridico, come ad esempio succede
con i rilievi della Corte Costituzionale. "Una serie di elementi
nel percorso di implementazione delle riforme danno
l'impressione che non si facciano riforme", ha detto. Il
ministro ha detto che non si sente soddisfatto, perché il lavoro
deve proseguire e "saremo sempre in una fase di trasformazione".
Padoan ha poi indicato che le riforme richiedono tempo prima
che si vedono i risultati, ed ha fatto l'esempio della Germania
che durante la recessione "ha continuato, almeno inizialmente, a
creare posti di lavoro e va meglio di altre economie, perché ha
fatto la riforma del mercato del lavoro più di 10 anni fa. Non
ne ha più fatte dopo quel periodo ma ora gode dei benefici di
quella riforma". Ora "viene spesso accusata di avere un saldo di
parte corrente in surplus", e gli si chiede di aumentare la
domanda pubblica. "La risposta tedesca è 'non serve', e sono
d'accordo, perché quello che serve alla Germania sono più
investimenti privati, che non ci sono nel settore dei servizi
che sono molto poco liberalizzati. Se la Germania facesse
riforme di liberalizzazione nei suoi servizi avrebbe più
investimenti, crescerebbe di più, ne beneficerebbe tutta
l'Europa".(ANSA).
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Padoan, cambio di prospettiva Ue buona notizia per tutti
'Riforme Italia? Non soddisfatto ma stiamo meglio di altri'