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Juncker, troppe fratture Ue. Da flessibilità 19mld a Italia

Patto non è stupido. Ammirazione per sforzi italiano su migranti

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 22 SET - "Non parlo del Discorso sullo Stato dell'Unione, perché l'Unione va molto male. Un anno fa dicevo che non c'era abbastanza Unione e dopo un anno non posso che ripeterlo. Le rotture e le fessure sono numerose e sono pericolose" Lo dice Jean Claude Juncker alla plenaria del Cese, ricordando che l'Ue è "alle prese con le crisi dei rifugiati, la Brexit e la mancanza di investimenti" oltre alle situazione "in Ucraina e Siria e si dimentica che la Siria è un vicino dell'Europa, perché è molto vicina a Cipro".

"Nel Patto di stabilità, che non deve essere un patto di flessibilità, abbiamo già introdotto molti elementi di flessibilità combattendo contro chi sapete" e senza i quali elementi "l'Italia quest'anno avrebbe potuto spendere 19 miliardi di meno". Lo dice il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker alla plenaria del Cese, ricordando anche che "abbiamo introdotto la clausola degli investimenti e l'Italia è l'unica che ne beneficia". "La flessibilità è per l'Italia ed ora l'Italia chiede più flessibilità - ha continuato Juncker - La flessibilità per l'Italia significa la possibilità di una spesa di 19 miliardi in più di quanto avrebbe potuto fare prima". Questo dimostra che "il patto si stabilità non è stupido, come diceva un mio predecessore" perché "le cifre lo dimostrano" e perché "abbiamo inserito gli elementi di flessibilità".

"La crisi dei rifugiati è importante perché è il motivo per cui la Ue si divide" e la Ue "non deve lasciare sole l'Italia, la Grecia o Malta" ovvero "i paesi in prima linea che la Ue deve assistere". Lo dice il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker alla plenaria del Cese, aggiungendo: "ammiro l'Italia, fa meglio della Grecia perché ogni giorno salva migliaia di vite" e "le navi di tutta Europa portano tutti in Sicilia e lasciano all'Italia il compito di nutrirli e ospitarli". La solidarietà nella ripartizione dei rifugiati tra i diversi ci "deve essere". "Alcuni paesi lo fanno, altri dicono di no perché sono cattolici e non vogliono musulmani. Questo è inaccettabile" perché non si tratta di musulmani ma di esseri umani. Lo dice il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker aggiungendo che comunque se quei paesi "non possono fare la ripartizione, allora devono partecipare di più al rafforzamento della protezione delle frontiere esterne che va fatta entro fine ottobre".

"Nel 2007 sotto il commissario Frattini, la Commissione aveva già presentato una proposta per la protezione delle frontiere esterne", ma questa idea di rafforzarla ha invece suscitato l'interesse degli stati membri solo oggi, "con 8-9 anni di ritardo". E' quanto ha ricordato Jean-Claude Juncker parlando al Cese, dove ha ancora sottolineato, sul fronte dei migranti musulmani che alcuni Paesi non vogliono accogliere, che "prima vengono gli uomini, e poi le religioni".(ANSA).

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