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Migranti:Camusso,contrastare propaganda tolgono lavoro in Ue

Frontiere preoccupano più Brexit. Omaggio leader Cgil Marcinelle

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 13 LUG - Non bisogna dimenticare, per questo il ritorno delle frontiere in Europa è più preoccupante della Brexit e occorre contrastare la propaganda secondo cui i migranti tolgono il lavoro agli europei, che si sentono minacciati perché l'Europa liberista di oggi sta togliendo loro il welfare. E' il senso del messaggio lanciato dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso nel suo intervento a Marcinelle, in occasione del 60esimo anniversario della tragedia in cui persero la vita 262 minatori di cui 136 italiani. "E' importante non disperdere la memoria e la Storia, non solo perché si onora la vita di chi l'ha persa in quella tragedia ma anche perché quando si perde la memoria si commettono e si ripetono gli errori del passato", ha avvertito Camusso, ricordando che negli anni del dopoguerra "l'Europa era allora il sogno di un'Europa senza frontiere, mentre oggi fatichiamo a ritrovare quel sogno". Che oggi "viene messo in discussione dai nazionalismi che tornano, dai troppi che pensano di abbandonarlo per tornare nelle frontiere nazionali", mentre per la Cgil questo vuol dire "riproporre il passato drammatico di un continente in guerra, mentre le inquietudini di allora sono le stesse di un mondo che non guarda alle condizioni sociali ma pensa solo ai potenti" e dove "la Brexit fa discutere ma in realtà dovremmo essere più colpiti dai muri in Ungheria, dalle frontiere chiuse della Croazia" e "dalla gente che torna a morire nel Mediterraneo".

"Bisogna essere più attivi per contrastare la propaganda che dice che gli immigrati tolgono il lavoro agli europei", e per questo, ha sottolineato Camusso da Marcinelle, "dobbiamo chiederci perché questa ostilità nei confronti di chi cerca lavoro, e dobbiamo chiedercelo a maggior ragione noi europei che siamo stati chi più chi meno migranti". "La mia risposta - ha proseguito il segretario generale della Cgil - è che se peggiorano le condizioni delle persone, se le impoverisci e togli loro il lavoro e il welfare che è stata la grande risorsa dell'Europa, peggiori le condizioni delle persone e con esso diminuisce la disponibilità di accoglienza, aumenta la sfiducia nella propria condizione e per paura si prende di mira il diverso, l'altro". E' quindi evidente, ha concluso, che "l'Europa del liberismo e l'ideologia economica che finora l'ha governata e che ha creato disuguaglianza non funziona: non possiamo scordare che l'Europa ha inventato la mediazione sociale tra capitale e lavoro e ha inventato il welfare", mentre proprio oggi "sta venendo meno il welfare" e i popoli "tornano nei loro confini".(ANSA).

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