(ANSA) - BRUXELLES, 24 MAG - Per la prima volta dall'avvio del
terzo salvataggio l'Eurogruppo non ha nulla da rimproverare o da
chiedere alla Grecia. Non è più Atene causa del suo male perché,
esaudite tutte le richieste dei creditori, si è guadagnata l'ok
alla seconda tranche di aiuti da 10 miliardi circa. Il problema
da risolvere è ora il conflitto tra le istituzioni, in
particolare tra l'Eurogruppo e il Fondo monetario internazionale
che non riescono a trovare un'intesa sull'alleggerimento del
debito, necessaria per tenere il Fondo nel programma e quindi
rassicurare gli europei sul fatto che non dovranno aumentare il
loro contributo. I ministri, in quella che si preannuncia una
riunione fiume, provano a trovare un'intesa scongiurando
l'ipotesi di altre riunioni straordinarie.
Le differenze di vedute tra l'istituzione di Washington e
quella europea si sono sentite fin dalla firma dell'accordo la
scorsa estate. Il Fmi chiarì subito che sarebbe entrato nel
programma soltanto quando l'Ue avrebbe affrontato il tabù della
ristrutturazione del debito ellenico, troppo elevato per mandare
avanti un programma di assistenza credibile. Le ultime
proiezioni del Fmi vedono il debito greco schizzare al 250% del
pil nel 2060, un dato che impedisce al Fondo di imbarcarsi
nell'impresa. Anche il target sul surplus fissato dagli europei
(3,5%) è molto contestato: "Irrealistico", lo ha definito ancora
una volta nell'analisi di due giorni fa.
La distanza con l'Ue è dunque ancora difficile da colmare, ma
i ministri puntano comunque ad un accordo complessivo "di
principio", come lo ha definito il ministro irlandese, che
consenta sia di sbloccare la seconda tranche di aiuti che di
venire a patti con il Fmi. Dandogli delle rassicurazioni sulla
ristrutturazione del debito, magari individuando una 'road map'
più precisa sulle misure di 'alleggerimento' del passivo di
Stato che si va gonfiando sempre di più con l'aumentare dei
prestiti. Ma per entrare a far parte del programma di aiuti,
sbloccando quindi il suo contributo, il Fondo vuole qualcosa di
più. Vorrebbe almeno un'immediata estensione delle scadenze. Una
mossa che la Germania e i suoi alleati come la Finlandia non
sembrano ancora disposti a fare. Arrivando ad accarezzare
l'ipotesi di 'scaricare' il Fondo. La sua partecipazione "non
deve avvenire a tutti i costi", ha detto il ministro finlandese
delle finanze Alexander Stubb, mentre il collega Schaeuble
escludeva di andare avanti senza. Un gioco delle parti per
sondare il tenore delle reazioni.
Ma la maggioranza la pensa in un altro modo: "Non è
un'opzione andare avanti nel programma greco senza l'Fmi", ha
detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem,
spiegando che l'obiettivo dei ministri è "raggiungere un accordo
con il Fondo monetario". Per questo sono disposti a considerare
la questione del debito, trovando un modo per aiutare Atene ad
onorarlo "nei prossimi anni" se non dovesse farcela da sola. La
speranza è che si giunga a "un pacchetto complessivo", come
auspicato dal ministro Pier Carlo Padoan, che esprime un "sereno
ottimismo" per la riunione. Ammettendo, però, che la discussione
è "complessa" e ricca di sfaccettature. In ogni caso, secondo
Padoan, "vanno riconosciuti gli sforzi di riforma da parte dei
Paesi e va fatto di tutto affinché l'economia greca possa
tornare sui mercati e finanziarsi da sola e non solo col
sostegno degli altri Paesi".(ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Grecia,atteso ok Eurogruppo ad aiuti. Resta nodo debito
Dijsselbloem, no avanti senza Fmi.Padoan,serve pacchetto globale