(ANSA) - BRUXELLES, 2 MAG - "La flessibilità, una parola che
pronunciata da un italiano diventa sospetta", ha ironizzato il
ministro dell'economia Pier Carlo Padoan nel suo intervento
all'Université Libre de Bruxelles dove ha presentato la
strategia per la crescita che il premier Matteo Renzi ha
sottoposto al Consiglio europeo. Per lui, invece, si tratta
semplicemente di "qualcosa che aiuta a generare i giusti
incentivi per realizzare buone politiche" e che questa nel Patto
"aiuta a convincere i miei concittadini che le riforme
strutturali sono essenziali".
La questione di mettere un tetto ai titoli di stato detenuti
dalle banche "non è solo una questione europea ma globale e va
discussa dal Comitato di Basilea" altrimenti "questo non è il
giusto ordine della sequenza" delle cose. Così Padoan, ribadendo
che "il modo in cui" questi temi vengono "messi in agenda
influenzano i mercati in un momento in cui la ripresa è ancora
fragile". Per questo "sono preoccupato di preservare la
stabilità, e questo è chiaramente più rilevante per paesi con un
alto debito come l'Italia" ma, ha sottolineato, "non togliamo le
cose fuori dal loro contesto".
Condivisione del rischio e riforme strutturali non sono due
concetti antitetici ma che si rafforzano tra loro. E' l'idea
difesa dal ministro dell'economia. "Concordo pienamente che
serve un approccio equilibrato tra condivisione del rischio e
mitigazione del rischio", ha detto Padoan ricordando di avere
ricevuto critiche dalla Germania secondo cui nel suo documento
sono "meno le righe dedicate alle riforme strutturali" che
quelle sulla condivisione dei rischi. "Questo vuol dire che io
sono contro le riforme strutturali? Assolutamente no", ha
ribadito il ministro, spiegando al contrario che "questo mostra
semplicemente che c'è la necessità di riequilibrare" la dinamica
con "una maggiore condivisione del rischio rispetto a quanto è
stato fatto finora", perché al contrario "i due concetti si
rafforzano l'un l'altro".
"Il mio buon amico Jens Weidmann che ha detto che sono stato
troppo ottimista, ma citando solo la prima metà della mia
frase". E' la garbata stoccata lanciata dal ministro Padoan al
suo collega economista tedesco, ora Presidente della Banca
centrale tedesca.
"C'è un solo ingrediente oggi che manca in Europa: è la
fiducia, non ci fidiamo - ha aggiunto Padoan - abbastanza tra di
noi". Per questo serve "più integrazione a livello europeo e poi
riforme strutturali a livello nazionale" e questo "in tutti gli
stati membri", perché "l'Ue è un'unione ma anche un insieme di
Stati, quindi ci deve essere un'interconnessione tra le azioni
di politica nazionale e Ue", un principio "non ovvio quando i
policy makers si riuniscono" a Bruxelles.(ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Padoan, flessibilità crea incentivi per buone politiche
'Weidmann mi ha citato solo a metà'. Preoccupato per stabilità