(ANSA) - BRUXELLES, 29 APR - In Europa saranno migliorate le
condizioni di lavoro di oltre 100mila addetti che operano nel
settore della pesca spesso in condizioni speso difficili, dove
gli incidenti possono essere 15 volte superiori a quelli di
altri settore economici. La Commissione europea ha infatti
varato oggi la proposta di direttiva che traduce in termine
legislativi l'accordo raggiunto nel 2013 tra le parti sociali
nel settore della pesca. Accordo che ha allineato il diritto Ue
con il "work in fishing", convenzione del 2007
dell'Organizzazione internazionale del lavoro.
Nella proposta di direttiva, ad esempio, vengono introdotti
requisiti minimi in materia di sicurezza del lavoro e tutela
della salute, compresi i controlli medici a bordo e a terra. Ma
anche tutele sull'età minima per poter lavorare a bordo di navi
e pescherecci, sulle condizioni e la durata di servizio, su
vitto e alloggio, fino al diritto di rimpatrio. La proposta, che
dovrà ora passare all'esame del Consiglio e del Parlamento
europei, mira a diventare un esempio per i Paesi terzi.
"Proteggere i nostri lavoratori e il loro benessere è una
priorità per la Commissione Juncker" ha tenuto a sottolineare la
commissaria per l'occupazione, gli affari sociali e la mobilità
del lavoro, Marianne Thyssen, aggiungendo che si tratta "di un
esempio eccellente della capacità delle parti sociali di
lavorare insieme per migliorare le condizioni di lavoro".
Quanto al commissario per l'ambiente, la pesca e gli affari
marittimi, Karmenu Vella, "garantire un settore della pesca sano
e sostenibile, che continui ad attirare lavoratori qualificati,
permetterà anche a livello globale di ridurre l'incentivo alla
pesca illegale contro cui sta lottando l'Unione europea".
(ANSA).
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Commissione vara nuove regole a tutela lavoratori pesca Ue
Oltre 100mila addetti che spesso operano in condizioni difficili