(ANSA) - BRUXELLES, 22 GIU - Nei giorni in cui si parla di
uscita della Grecia dall'euro, l'Eurozona prepara il piano per
diventare più forte nei prossimi dieci anni, pronta a sopportare
meglio anche gli shock finanziari. I quattro presidenti Juncker
(Commissione Ue), Tusk (Consiglio), Draghi (Bce), Dijsselbloem
(Eurogruppo), coadiuvati da Schulz (Parlamento Ue), hanno
anticipato la presentazione del rapporto a cui lavoravano da un
anno e che prevede un'integrazione sempre più stretta dei Paesi
che condividono la moneta unica, per far funzionare meglio un
sistema che oggi procede a più velocità, mettendo a rischio la
stessa Unione monetaria come dimostra la crisi greca. Il piano
prevede due fasi: la prima, a Trattati invariati, parte dal 1
luglio, la seconda dal 1 luglio 2017 e prevede modifiche alla
legislazione attuale.
UNIONE ECONOMICA. Per allineare le economie, nell'immediato
si creerà un sistema di autorità per la competitività nella zona
euro, e si applicherà fino in fondo la procedura per gli
squilibri macroeconomici, sanzioni comprese, finora ignorate.
Scatteranno non appena si individuerà uno squilibrio. Ci sarà
poi una maggiore concentrazione su occupazione e performance
sociale, e un più ampio coordinamento delle politiche economiche
nell'ambito di un Semestre europeo rinnovato e semplificato.
Nella fase 2, il processo di convergenza dovrebbe diventare più
vincolante, fissando un insieme comune di standard di alto
livello da inserire nella legislazione europea.
UNIONE FINANZIARIA. Si completerà l'Unione bancaria, dando
vita sia al meccanismo di finanziamento ponte per il Fondo
salva-banche che al suo 'backstop', cioè il finanziamento di
ultima analisi che interviene quando finiscono i fondi comuni.
Prima c'erano gli Stati, ora deve intervenire qualcos'altro.
Sempre nell'ottica della messa in comune di risorse, si pensa
anche ad un sistema comune di garanzia dei depositi e alla
ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo Esm,
da sempre un tabù.
UNIONE DI BILANCIO. Nascono le 'sentinelle dei conti
pubblici', cioè un nuovo Comitato consultivo che valuterà la
performance dei bilanci e la loro esecuzione, per vedere se sono
in linea con gli obiettivi economici e le raccomandazioni.
Inoltre, si vuole creare una 'Funzione di stabilizzazione
macroeconomica per la zona euro', che non è il Fondo monetario
europeo ma qualcosa di simile, che all'inizio potrebbe essere
rappresentato dal fondo per gli investimenti del piano Juncker
(Efsi).
RAFFORZAMENTO ISTITUZIONALE E CONTROLLO DEMOCRATICO. Ci sarà
una riorganizzazione complessiva del semestre europeo in due
fasi successive: una prima fase dedicata alla zona euro nel suo
complesso, una seconda sui singoli Paesi. Il Parlamento europeo
discuterà delle raccomandazioni sia prima sia dopo la loro
pubblicazione, e vi saranno interazioni più sistematiche tra
Commissari e Parlamenti nazionali. Sarà poi potenziato il ruolo
d'indirizzo dell'Eurogruppo e nel lungo periodo sarà reso
permanente il suo presidente. Sempre nella seconda fase si pensa
alla nascita un Tesoro unico dell'Eurozona, dove prendere alcune
decisioni fiscali e sui bilanci, dopo che gli Stati avranno
accettato una più ampia cessione di sovranità. (ANSA).
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Eurozona cambia, tre tappe per completare Unione monetaria
Presentato piano cinque presidenti,prevista nascita Tesoro unico