(ANSA) - BRUXELLES, 25 NOV - "Dopo riforme corpose punteremo
al new deal europeo. Il primo programma corposo di riforme che
si sta componendo: in Ue nessuno ci dice più di fare i compiti a
casa. La nostra parte l'abbiamo fatta, dal primo gennaio saremo
molto più duri per puntare verso un new deal europeo". Lo ha
detto il premier Matteo Renzi, parlando agli eurodeputati S&D
all'Europarlamento a Strasburgo dove assisterà - in qualità di
presidente di turno della Ue - alla seduta solenne con Papa
Francesco.
"Il piano che stiamo approvando qui non riguarda il bene di
un Paese, ma il futuro di tutta l'Europa: molte delle nostre
difficoltà vengono da noi stessi, ma se non andiamo avanti
rischiamo di tradire il sogno europeo". Così Renzi sul Piano
d'investimenti Juncker da 300 mld che sarà presentato domani.
"C'è una generazione che vive già in un'altra Europa: se
vogliamo essere fedeli a quel messaggio dobbiamo recuperare
quell'ideale. O ci mettiamo più speranza o rischiamo di perdere
la sfida di un'intera generazione", ha avvertito il premier
parlando con gli eurodeputati S&d, riconoscendo però che
"qualcosa si muove". "Un grande italiano, Galileo, lo diceva su
cose più serie. Io lo dico sull'Europa. - ha detto il premier in
un passaggio ironico per sottolineare il vento nuovo che soffia
in Europa -. Anche se può sembrare strano citarlo nel giorno
della visita del papa".
"Ora che abbiamo ottenuto il primo corposo passaggio per le
riforme, dal Jobs Act ai decreti attuativi, alla prima
significativa delega fiscale, alla legge elettorale, che prima
possibile andrà al Senato in seconda lettura, sarà chiaro a
tutti che il nostro sforzo riformatore porta a risultati. E sarà
più facile parlare di flessibilità", ha proseguito il presidente
del Consiglio. "La mancanza di flessibilità è un nonsense, senza
flessibilità non c'è la politica, è il regno della tecnocrazia",
ha sottolineato, "L'Italia rispetta le regole: ma no
all'approccio da algoritmo, in cui uno 0,1% conta più della
politica". "Io ricordo che al vertice di giugno - ha continuato
Renzi - quando parlavo di flessibilità sembrava una parolaccia,
una cosa assurda. Oggi, grazie a voi, a Timmermans, a Federica
Mogherini, è chiaro a tutti che in Europa qualcosa deve cambiare
e il vecchio continente deve essere il luogo della speranza e
della passione". Poi lasciando la sala, Renzi ha ribadito la sua
volontà di lanciare un messaggio agli eurodeputati "di
serenità". "La battaglia continua anche dopo la presidenza
italiana", ha concluso.(ANSA).
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Ue: Renzi, dal primo gennaio più duri per new deal europeo
Piano Juncker bene per Ue, più speranza o perdiamo generazione