(ANSA) - BRUXELLES, 23 OTT - La Commissione Ue avverte
l'Italia sulla legge di stabilità, con una lettera formale con
cui le comunica una "seria deviazione" dagli obiettivi
concordati, e quindi dalle regole del Patto di stabilità, e
oltre a chiederle i motivi dello scostamento, le chiede anche di
illustrare i rimedi. Entro domani. "Stiamo discutendo di uno o
due miliardi di differenza, possiamo metterli anche domattina,
corrispondono ad un piccolissimo sforzo", dice il premier Matteo
Renzi a Bruxelles prima del vertice Ue, per nulla preoccupato
dai rilievi europei. "Vorrei rassicurare gli italiani di non
preoccuparsi: abbiamo fatto una grande manovra per abbassare le
tasse e non sarà una discussione sulle virgole a cambiare il
nostro percorso", precisa. Intanto via XX settembre fa sapere
che gli uffici tecnici del Ministero sono già in contatto con la
direzione ECFIN a Bruxelles, così come il Governo italiano è in
contatto con la Commissione europea, per fornire tutte le
informazioni necessarie.
La lettera della Commissione, pubblicata sul sito del
Ministero nonostante 'strettamente confidenziale' e contro il
parere del presidente José Barroso, non favorevole alla
divulgazione, è molto chiara. "La strategia di bilancio
dell'Italia, che pure s'inserisce nel contesto delle riforme
strutturali, rinvia il raggiungimento degli obiettivi di
bilancio di medio termine al 2017, violando così le regole del
Patto di stabilità, in particolare quelle sul debito. La
Commissione, già in contatto con l'Italia con cui intende
proseguire il dialogo, chiede le ragioni di questa decisione
entro domani". Per Bankitalia le decisioni del Governo di rinvio
del pareggio, "data l'eccezionale durata e profondità della
recessione, appaiono motivate".
Due quindi i rilievi Ue. Primo, il rinvio al 2017
dell'obiettivo di medio termine, cioè del pareggio di bilancio,
è una "deviazione significativa dalla strada di aggiustamento
richiesta verso i suoi obiettivi di medio termine nel 2015".
Ovvero, l'aggiustamento strutturale inserito nella legge è
insufficiente: la Commissione raccomandava 0,7%, l'Italia ha
previsto lo 0,1%. Secondo: con un aggiustamento insufficiente,
viene meno "l'aderenza alle regole transitorie sul debito,
requisito ancora più stringente". Quindi il debito che aumenta
invece di scendere, con un aggiustamento strutturale
insufficiente, porta l'Italia a rischio procedura per debito
elevato.
La lettera, recapitata anche alla Francia, "non pregiudica
l'esito dell'esame delle leggi", ribadiscono da Bruxelles.
Barroso parla di un "atto dovuto", perché previsto dalle regole
quando un Paese si allontana "significativamente" dagli impegni.
La Commissione ora si aspetta un negoziato - proprio come sta
accadendo con la Francia dietro le quinte - con degli sforzi in
più dell'Italia sull'aggiustamento strutturale che dovrebbe
andare il più vicino possibile almeno a quello 0,5% previsto
annualmente per tutti dalle regole. Anche il presidente del
Parlamento europeo, Martin Schulz, invita Roma e Bruxelles al
dialogo per trovare "un compromesso", visto che hanno "ragione
entrambe".(ANSA).
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Ue a Italia, seria deviazione target. Renzi, 2 mld? domani
Confronto dopo lettera Bruxelles. Barroso duro su pubblicazione