(ANSA) - STRASBURGO, 22 OTT - La larghe intese tengono al
Parlamento europeo e mentre Matteo Renzi al Senato illustra il
vertice di domani, a Strasburgo la plenaria dà il via libera
alla nuova Commissione europea guidata da Jean Claude Juncker
con 423 sì, 209 no, e 67 astenuti. Praticamente unanime l'ok dei
popolari (solo due dissidenti, tra cui la francese Rachida Dati)
e quello dei liberali (soltanto sei astenuti), sostenuto
"dall'82%" quello dei socialisti (astenuti gli spagnoli del
Psoe, Sergio Cofferati ha invece votato 'no' come gli
euroscettici di Ukip e M5S, l'estrema destra di Le Pen e Lega,
l'estrema sinistra della Gue, i Verdi e la maggior parte dei
conservatori).
Sarà l'esecutivo "dell'ultima chance" per l'Europa, dice il
lussemburghese, annunciando che "da stanotte" si metterà al
lavoro sul piano di investimenti da 300 miliardi sventolato già
da luglio e assicurando che lo pressenterà "entro Natale". Ma
mentre il premier a Roma gli fa gli auguri di buon lavoro "dal
profondo del cuore" e si dice certo che "l'Europa volta pagina"
e che "ci sono tutte le condizioni" perché dopo il cambio delle
poltrone "dalla settimana prossima a Bruxelles si possano
cambiare anche le politiche per un'Europa meno burocratica", da
Strasburgo il lussemburghese lancia messaggi di continuità nella
transizione dal Barroso II allo Juncker I. "Non ci sono due
Commissioni ma una sola, un'unica voce". In particolare sui
criteri della valutazione dei progetti di bilancio. Che fanno
tenere il fiato in sospeso tanto a Roma quanto a Parigi.
"Le regole di stabilità non si cambiano" dice Juncker in
aula. Aggiunge che si applicheranno "i margini di flessibilità
consentiti dai trattati", ma puntualizza che "non ci saranno
svolte epocali", che "la disciplina di bilancio, con la
flessibilità e le riforme strutturali" sono necessari per
"ridare slancio" all'economia europea. E sembra proprio
rivolgersi a Roma e Parigi quando aggiunge: "Invito i colleghi
che criticano l'austerità ad abbandonare l'idea che si possa
crescere con deficit e debito. Non è così. Se così fosse oggi
l'Europa avrebbe la più alta crescita al mondo, così non è".
Ma il democristiano che guiderà l'Europa fino al 2019 ha
anche passaggi che convincono i socialisti, a cominciare dagli
aggiustamenti di portafoglio resi necessari dalle audizioni.
Così al primo vicepresidente e "braccio destro, ma qualche volta
anche sinistro", il poliglotta laburista olandese Frans
Timmermans che avrà il compito di razionalizzare la legislazione
Ue, Juncker assegna pure il compito di supervisionare anche lo
"sviluppo sostenibile", ovvero l'azione sul clima e l'energia,
ma anche quello di vigilare sul negoziato per l'accordo Ttip con
gli Usa, per far sì che non ci siano le speciali corti
d'arbitrato che potrebbero permettere alle multinazionali di
mettere in scacco i governi nazionali.
E Federica Mogherini, che dal primo novembre sarà il nuovo
'ministro degli esteri' europeo, esprime la sua soddisfazione
per il voto di fiducia e per un nuovo governo europeo che sarà
"più politico ed efficace" e che come priorità assoluta ha il
piano di investimenti. E far dimenticare gli ultimi dieci anni
di crisi. (ANSA).
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Ok a Commissione Juncker, arriva piano 300 miliardi
Renzi,ora Ue volta pagina. Ma lussemburghese parla di continuità