(ANSA) - ROMA, 1 SET - In gioco ci sono, euro più euro meno,
61 miliardi. E' la grande torta dei Fondi Strutturali
dell'Unione Europea che il Governo non vuole perdere e che
intende usare anche a costo di sostituirsi alle Regioni se
queste non rispettano i tempi. Il Decreto Sblocca Italia lo ha
messo nero su bianco all'art.11 ("Potere sostitutivo del Governo
in materia di Fondi Europei") facendo scattare le prerogative
del presidente del consiglio nel caso di inadempienze da parte
delle Regioni nei casi previsti dall'art.120 della Costituzione.
Grazie a questa norma il Presidente del Consiglio potrà da ora
esercitare "il potere sostitutivo nei confronti delle Regioni,
al fine di assicurare adempimenti amministrativi preliminari
all'esecuzione dell'opera ed ultimare, entro il termine previsto
dagli atti di pianificazione, la fase di approvazione delle
opere finanziate, anche in parte, con fondi europei di
competenza regionale". Il Presidente del Consiglio potrà anche
esercitare "tutti i poteri ispettivi e di monitoraggio
necessari" per prevenire "eventuali inadempimenti delle Regioni
sul tempestivo utilizzo dei Fondi europei loro assegnati".
Dei 61 miliardi dei Fondi europei in gioco, 20 - che ancora
non si è riusciti a spendere - fanno parte dell'accordo
2007-2013. Circa 41 invece fanno parte del nuovo accordo di
partenariato 2014-2020 i cui negoziati con Bruxelles sono in
stato di avanzamento e dovrebbero chiudersi a settembre. Si
tratta di Fondi indispensabili per far ripartire gli
investimenti e permettere all'Italia di stare con qualche agio
all'interno dei paletti previsti dal Fiscal Compact.
"Se riuscissimo a spendere tutti i 20 miliardi che ci restano
di fondi Ue 2007-2013 entro fine 2015 l'impatto sul Pil del Sud
sarebbe un punto e mezzo", ha detto qualche giorno fa il
sottosegretario alla Presidenza con deleghe su coesione
territoriale e fondi Ue Graziano Delrio ricordando che a metà
agosto si è arrivati a spendere il 58% dei Fondi dal 50% speso
tre mesi prima. Un trend di crescita di 8 punti in tre mesi
dovrebbe garantire l'esaurimento dell'intero ammontare nei
restanti 16 mesi.
Ma quella che il Governo non può assolutamente perdere è la
partita per i 41 miliardi dei fondi della programmazione
2014-2020. Rafforzando il potere del Governo sull'utilizzo dei
fondi la norma dello Sblocca Italia darà adesso a Bruxelles
maggiori garanzie sulla nostra capacità di realizzare gli
investimenti e al sottosegretario Delrio una carta in più per
chiudere l'accordo di partenariato. Nel frattempo si spera di
convincere i partner europei a non contabilizzare nel deficit il
cofinanziamenti nazionali ai fondi Ue. Mentre a sua volta il
Governo potrebbe togliere dal patto interno la contabilizzazione
dei cofinanziamenti regionali ai fondi Ue ma anche della spesa
produttiva. Come la spesa, ad esempio, che servirà per creare i
1.000 asili annunciati oggi da Renzi per i prossimi 1.000
giorni.
I mille asili annunciati rientrano nel piano del Governo di
"potenziamento della protezione sociale anche attraverso nidi e
scuole per l'infanzia" ha detto Delrio, spiegando che sono
materia di un Ddl in discussione al Senato a firma Francesca
Puglisi (Pd).
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Fondi Ue: governo sostituirà Regioni lente
In gioco 61 mld da Bruxelles. Renzi, 1.000 asili in 1.000 giorni