(di Patrizia Antonini)
(ANSA) - BRUXELLES, 30 LUG - La presidente della Commissione
europea Ursula von der Leyen, in un'intervista in esclusiva
all'ANSA, rilancia sul Green deal e indica NextGenerationEU
come un vero e proprio "piano Marshall verde", dalle
"opportunità economiche gigantesche". La leader riconosce al
Pnrr italiano "un'autentica anima green", invitando ad attuare
"le riforme e gli investimenti" previsti, ed apre alla
riflessione sullo scorporo degli investimenti verdi dal Patto di
stabilità. Quanto alle conseguenze sociali, assicura: "Nessuno
sarà lasciato indietro".
* È soddisfatta dal Pnrr italiano sulla priorità verde?
- "Sì - risponde Von der Leyen - ha un'autentica anima verde.
Il 37% di NextGenerationEU Italia sosterrà la transizione green.
Uno dei principali punti di forza del vostro Paese è la sua
natura unica, dalle cime rocciose delle Dolomiti alle acque
azzurre della Sicilia. Ma ogni giorno constatiamo che i
cambiamenti climatici sono una minaccia per la natura. A questo
proposito esprimo la mia solidarietà alla Sardegna, per gli
incendi boschivi di un'entità mai vista prima. Sono lieta che il
piano di rilancio dell'Italia preveda investimenti nel
rimboschimento e nella protezione degli habitat marini. Ma ora
gli investimenti e le riforme del piano devono trasformarsi in
realtà. Con NextGenerationEU investiamo nella natura e nel
futuro della nostra economia. Oltre 500 miliardi di euro
andranno a progetti verdi e digitali in tutta Europa. E a questo
importo vanno poi aggiunti quelli nazionali e privati. E' un
autentico piano Marshall verde, che farà sorgere nuovi mercati e
spalancherà opportunità economiche gigantesche per Italia e
Europa. I nostri figli potranno trovare lavoro di qualità, ben
retribuito, in una misura oggi inimmaginabile".
* Ritiene che l'esclusione degli investimenti verdi dal Patto
di stabilità e crescita (quando tornerà in vigore) potrebbe
incentivare le economie Ue nella transizione green? E' possibile
arrivarci?
- "Abbiamo intenzione di rilanciare il dibattito pubblico sul
quadro di governance economica in autunno. Già nel febbraio
2020, quando avviammo una riflessione sul futuro del Patto di
stabilità e crescita, una delle questioni sul tavolo riguardava
il modo in cui promuovere gli investimenti pubblici verdi. Si
tratta di un elemento essenziale per raggiungere i nostri
obiettivi sul clima". Con la pandemia il dibattito è stato
sospeso, "ma è evidente che lo sforzo per arrivare alla
neutralità climatica richiede un impegno corale. E ci sarà
bisogno anche di un pieno coinvolgimento del settore
finanziario. Ecco perché intendiamo fornire i giusti incentivi
al settore privato, stimolare gli investimenti - ad esempio con
obbligazioni verdi - e aiutare il settore finanziario a
diventare più sostenibile".
* Le reazioni nell'Ue sul recente pacchetto Fit for 55 hanno
evidenziato nuovamente profonde differenze tra Est e Ovest. In
che modo pensa di appianare i contrasti?
- "In realtà ho l'impressione che sull'azione per il clima le
posizioni dei Paesi dell'Europa orientale e occidentale si
stiano sempre più avvicinando. Tutti gli europei comprendono la
necessità di agire. Ecco perché tutti i 27 Stati e il Parlamento
europeo hanno concordato con i nostri obiettivi climatici per il
2030 e il 2050. Sono obiettivi vincolanti. Ognuno è chiamato a
fare la propria parte e tutti possono beneficiare del Green
Deal. Abbiamo proposto un Fondo sociale per il clima, che
sosterrà i cittadini dell'Ue più colpiti o a rischio di povertà
energetica garantendo che la transizione sia equa e non lasci
indietro nessuno. Disporremo di oltre 72 miliardi per aiutare le
famiglie a basso reddito a ristrutturare le loro abitazioni. E
dove necessario il Fondo potrebbe assicurare un sostegno al
reddito. La rivoluzione climatica avrà successo solo se
combineremo i meccanismi dell'economia di mercato col giusto
equilibrio sociale".
* L'imposizione di dazi sulle emissioni di carbonio sembra
uno dei punti più controversi del pacchetto Fit for 55.
Considerando anche che alcuni Paesi terzi potrebbero decidere di
contestare l'Ue al Wto, come convincerà gli interlocutori?
- "Garantiremo che il meccanismo sia compatibile con le norme
del Wto. Se vogliamo fermare il riscaldamento globale, dobbiamo
ridurre le emissioni di CO2 ovunque. Di conseguenza bisogna che
il carbonio abbia un prezzo ovunque. L'industria europea e molte
imprese italiane stanno facendo ingenti investimenti in
tecnologie rispettose del clima. Non sarebbe giusto se
concorrenti di Paesi terzi minassero tali sforzi invadendo il
mercato Ue con prodotti a basso costo ed alta intensità di
carbonio. Le imprese dei Paesi terzi potranno continuare ad
esportare verso l'Unione, ma dovranno pagare un prezzo per il
carbonio portato in Europa. Se invece i produttori di altri
Paesi entreranno nel nostro mercato con prodotti puliti, non
pagheranno. Considero il meccanismo di adeguamento alle
frontiere un invito ai Paesi terzi a fissare a loro volta un
prezzo per il carbonio e investire in una produzione rispettosa
del clima. L'obiettivo è che col tempo anche il resto del mondo
vada verso una riduzione delle emissioni di CO2".
* È delusa dal fatto che Cina e India non si siano pienamente
impegnate a favore dell'azione per il clima al G20 di Napoli?
- "Un cambiamento è urgente e necessario. Ma dobbiamo anche
tenere conto di tutto quello che abbiamo realizzato negli ultimi
due anni. Ora gli Stati Uniti si sono nuovamente allineati con
noi. Negli ultimi mesi molti Paesi industrializzati importanti
si sono impegnati a raggiungere l'obiettivo della neutralità
climatica, fissando date concrete. Imprese di rilevanza mondiale
hanno annunciato miliardi di investimenti in produzioni
rispettosi del clima. Tutto ciò va nella giusta direzione. Ma
dobbiamo continuare ad agire con decisione. L'accordo di Parigi
è la nostra bussola. Gli obiettivi climatici sono un'ottima
cosa, ma ora servono misure concrete per attuarli. Al vertice di
ottobre, quando i leader del G20 si riuniranno di nuovo, avremo
un'ulteriore opportunità per portare avanti un'azione
collettiva. Potete contare sul mio impegno". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
ANSA-INTERVISTA/ Von der Leyen, un piano Marshall verde per l'Ue
Nel Pnrr italiano un'autentica anima green, ora fate le riforme