(ANSA) - BRUXELLES, 19 DIC - Il compromesso raggiunto dalle
istituzioni Ue sulla direttiva acque potabili prevede una
revisione della legislazione Ue sulle sostanze
perfluoroalchiliche (Pfas) dopo tre anni dall'entrata in vigore
delle nuove regole. E rafforza le prerogative per i Paesi membri
su queste sostanze, con limiti più stringenti anche in
riferimento ad altre sostanze della stessa 'famiglia'. Sono i
primi dettagli che trapelano dall'accordo, che per diventare
definitivo dovrà essere approvato dai rappresentanti dei Paesi
Ue, in gennaio sotto presidenza croata.
La guardia alta sui Pfas, da sempre sostenuta dall'Italia,
sarà oggi rilanciata da un documento firmato da quattro Paesi
(Danimarca, Lussemburgo, Olanda e Svezia) che chiedono che l'Ue
prepari nuove azioni per ridurre l'emissione di queste
contaminanti nell'ambiente. Secondo l'accordo provvisorio, il
compromesso segue in parte i principi dell'iniziativa dei
cittadini 'Right2Water', da cui è nata l'idea di rivedere una
direttiva del 1998. Sotto questo aspetto, gli Stati membri
saranno chiamati a promuovere l'accesso all'acqua e promuovere
quella di rubinetto, rendendo più facile l'accesso dei
consumatori alle informazioni online sulla qualità e sui prezzi.
Sui contaminanti, i requisiti minimi per il piombo diventeranno
più stringenti ma dopo un periodo di transizione, mentre la
Commissione dovrà elaborare e proporre metodologie comuni per
misurare la presenza di microplastiche e sostanze che possono
nuocere al sistema endocrino.
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Acque: sui Pfas Ue pronta a rivedere limiti in tre anni
Accordo provvisorio tra istituzioni deve ancora avere ok Paesi