(ANSA) - BRUXELLES, 11 DIC - Il Green Deal cambierà il volto
dell'Europa e le darà nuovo slancio. Ma per agevolare la
transizione alla neutralità al 2050 servono prima di tutto
investimenti massicci, una nuova regolamentazione fiscale e
obiettivi intermedi al 2030 più ambiziosi. Il rischio,
altrimenti, è di arrecare danni irreversibili al pianeta.
In un'intervista all'ANSA, il responsabile per gli Affari
pubblici ed europei di Enel, Valentino Rossi, spiega come la
nuova strategia Ue per il clima sia "un'opportunità" per le
filiere europee e coinvolga "in modo trasversale tutti gli
ambiti dell'economia e della società", con un'attenzione
particolare affinché la transizione sia "giusta e non lasci
indietro nessuno".
Il Green Deal "è un manifesto di come trasformare l'Europa in
un Continente climaticamente neutrale al 2050, indicando i
passaggi che questo lungo percorso richiederà nei prossimi
cinque anni", spiega Rossi. Alla fine, ci sarà "un saldo netto
positivo, sia per l'economia che per i lavoratori", perché,
sottolinea "le rinnovabili sono competitive e, con la
riqualificazione delle mansioni, si creeranno nuovi posti di
lavoro".
In una lettera inviata ai ministri dell'Ambiente Ue, Enel e
le le altre grandi utilities europee hanno chiesto che si
acceleri sui target al 2030 - passando dal 40% al 55% di
riduzione delle emissioni per allinearsi alla neutralità
carbonica al 2050. Per promuovere la transizione, gli Stati
membri devono garantire "politiche diversificate a livello
europeo, nazionale e locale", si legge nella missiva.
L'Italia, precisa Rossi, "ha presentato a Bruxelles uno dei
Piani integrati per il clima e l'ambiente migliori dell'Ue, e
oggi è tra gli Stati membri che stanno raggiungendo gli
obiettivi al 2020". Una condotta che la vede "virtuosa", anche
su rinnovabili ed efficienza energetica. E il tono del governo
"è positivo". Ora, "ci sarà da discutere su come beneficiare al
massimo delle nuove opportunità".
La transizione richiederà infatti ingenti investimenti.
"Secondo una stima, in Ue serviranno 120 miliardi di euro
all'anno da qui al 2030 per arrivare agli obiettivi dichiarati,
oppure addirittura 180 miliardi all'anno per centrare i target
rafforzati", spiega Rossi. A giocare la parte principale saranno
"gli investimenti privati, che fluiranno verso progetti
sostenibili". Ma anche i fondi pubblici potranno dare una mano
laddove i privati non possono spingersi: "per esempio, per
finanziare ricerca e tecnologie per progetti rischiosi, e per la
just-transition, affinché gli Stati e le regioni che partono più
indietro siano aiutati". Accanto, serve una nuova normativa
fiscale. "Quella odierna - avverte Rossi - è totalmente
disfunzionale perché l'energia elettrica, la più pulita, è
gravata da accise e imposte altissime, rispetto ad altri mezzi
più inquinanti, come il petrolio o il carbone, che ancora godono
di incentivi".
Anche la finanza aiuterà. Proprio a ottobre, Enel ha fatto da
apripista in Ue sulle obbligazioni legate agli obiettivi di
sviluppo sostenibile dell'Onu (Sdg), collocando sul mercato
europeo un bond 'sostenibile' multi-tranche da 2,5 miliardi di
euro legato al raggiungimento dei target su energia pulita e
lotta al cambiamento climatico, e ricevendo richieste per circa
10 miliardi.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Clima: Rossi (Enel) all'ANSA, Green Deal per trasformare Ue
'Oppurtunità per filiere, serve accelerare su target 2030'