(ANSA) - BRUXELLES, 10 GEN - Una tassa sulla plastica per
reperire risorse da destinare al bilancio europeo: è l'idea che
la Commissione Ue presenterà la prossima settimana, secondo
quanto ha annunciato dal commissario al bilancio Gunter
Oettinger. "Dal 1 gennaio la Cina ha chiuso il mercato, non
prende più plastica da riciclare", mentre in Ue ne "utilizziamo
e produciamo troppa", ha detto il commissario, convinto che vada
ridotta. Per questo la prossima settimana la Commissione
presenterà un pacchetto di misure, tra cui "una tassa sulla
plastica, per disincentivare" l'utilizzo. Bruxelles sta ancora
valutando se il balzello andrà a colpire le componenti che si
usano per produrla, e se ci saranno esenzioni per prodotti di
uso comune come i cartoni del latte.
A causa della Brexit, poi, il bilancio europeo avrà un buco
tra 12 e 14 miliardi di euro, che si coprirà per metà con tagli
e metà trovando nuove risorse ha poi detto Oettinger, al termine
della riunione della Commissione europea dedicata alla prossima
'finanziaria' Ue che partirà nel 2021.
"I colleghi sanno, ed hanno accettato, che tutti i programmi
devono accettare tagli", che saranno "inevitabili" anche su
fondi di coesione e politica agricola comune, ha detto il
commissario. Solo due programmi non saranno toccati, anzi, "ci
aspettiamo un aumento", e sono Erasmus+, per favorire la
mobilità dei giovani, e Horizon 2020, dedicato a ricerca e
innovazione. In ogni caso, i tagli a coesione e pac non li
metteranno a rischio, assicura. Oettinger ha spiegato che i
commissari europei hanno discusso oggi anche di come accorpare
per ridurre i programmi, che oggi sono 60. "Non si farà nessun
progetto se prima non sarà dimostrato il suo valore aggiunto, e
nelle prossime settimane si definirà questo valore aggiunto. Ci
limiteremo alle spese il cui valore è dimostrabile", ha detto.
Per quanto riguarda i tagli, essi riguarderanno anche il
personale, perché dopo la Brexit "ci saranno sicuramente meno
cose da fare". Sulle nuove entrate invece, ci si baserà sulle
proposte del rapporto di Mario Monti sulle 'risorse proprie'. Il
commissario ha anche proposto di far confluire nel bilancio
europeo le entrate derivanti dallo scambio di quote di emissioni
nocive (Ets), che oggi invece vanno ad arricchire gli Stati
membri. "Sarebbe logico che gli introiti confluissero
direttamente nelle casse Ue", ha detto.
Inoltre, nel prossimo bilancio Ue dovranno trovare spazio le
spese finora effettuate con aggiustamenti di bilancio, ovvero
immigrazione e difesa. Voci che da sole valgono circa 10
miliardi, ha spiegato. Gli Stati dovranno quindi fare nuovi
sforzi, perché l'attuale bilancio dell'1% del Pil Ue deve salire
almeno all'1,1-1,2% "per svolgere al meglio le attività".
Oettinger ribadisce invece che il bilancio dell'Eurozona non
si farà, perché "è un'idea del 2011". Oggi conta 19 Stati
membri, che da soli rappresentano il 59% del Pil dei 27, in
prospettiva si estenderà e quindi non avrebbe senso escludere da
questo bilancio ristretto gli altri Stati. Per questo, ha
spiegato, la Commissione ha invece pensato a strumenti ed aiuti
per chi vuole adottare l'euro.
La proposta di Bruxelles sul nuovo bilancio europeo arriverà
a maggio. E i commissari stanno anche pensando di trovare un
legame con il Semestre europeo, cioè il ciclo di esame dei conti
pubblici. "Le raccomandazioni Ue potrebbero beneficiare dei
fondi dei nostri programmi", ha detto Oettinger.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Bilancio Ue: Oettinger, in arrivo tassa sulla plastica
Con Brexit buco da 12-14 miliardi