(ANSA) - BRUXELLES, 7 NOV - L'Ue deve fare un "cambio di
passo" sulle rinnovabili salendo "ad almeno il 35%" della quota
dei consumi, puntando quindi non più su incentivi ma su
contratti a lungo termine e sullo spostamento sull'elettricità
dei trasporti e a una maggiore efficienza dei consumi domestici.
Se questo avverrà, allora potranno anche riprendere gli
investimenti del settore, dove il fondo Efsi del Piano Juncker
potrebbe cominciare a giocare un ruolo. E' il messaggio che l'ad
di Enel Francesco Starace lancia a Bruxelles parlando con l'ANSA
in occasione della conferenza Ue di alto di livello sulla
transizione energetica. Bruxelles deve intraprendere una
"maggiore azione nelle rinnovabili", e questo "salendo da 27% ad
almeno il 35%", operazione che "si può fare se si considera che
ora la tecnologia può spostare sul vettore elettrico molti dei
consumi" ora alimentati coi combustibili fossili, ha spiegato
Starace. E questo, sottolinea l'ad, "transita dalla chiarezza
sullo sviluppo delle rinnovabili con contratti a lungo termine"
e "non incentivi" che "la Commissione Ue sta ben inquadrando".
Secondo punto, serve "spostare sull'elettricità consumi come
quelli dei trasporti" che pesano per circa un quarto delle
emissioni di CO2 europee. "La tecnologia c'è, i costi sono
scesi, si tratta di fare investimenti infrastrutturali
abbordabili" come quello "importante" che sta per esempio
facendo Enel in Italia sulle centraline di ricarica per le auto
elettriche. Anche "il trasporto pubblico è pronto", ha
sottolineato Starace, avvertendo che il "non farlo rischia di
far perdere competitività all'Europa che si troverebbe spiazzata
tra dieci anni come è già successo in altri settori". Terzo
punto, "sviluppare di più l'efficienza energetica" negli edifici
e nella vita quotidiana, dal riscaldamento alla cucina, per
decarbonizzare il più possibile. E questa, per l'ad di Enel,
"non è una scommessa" per l'Ue, ma una sicurezza". Soprattutto
per far ripartire gli investimenti, dopo la pausa che ha preso
il settore dopo quelli "anche sbagliati" del passato e in attesa
dei pacchetti sull'energia di Bruxelles. "Il Piano Juncker è
stata un po' un'occasione perduta" per il settore energetico, ma
ora, ha concluso Starace, "chiaramente se si riprendesse il
passo in questa direzione ecco che ci sarebbe la necessità di
attingere a fondi come quello" dell'Efsi.
Con il pacchetto in arrivo domani sulla mobilità pulita,
quindi, la Commissione Ue sta "facendo di tutto per non perdere
l'opportunità di sviluppo di una tecnologia in cui l'Europa ha
ancora una leadership", e in "questa lunga maratona appena
partita, l'Italia, anche se è in ritardo" leggero, "il recupero
è ampiamente possibile". E' l'analisi dell'ad di Enel Francesco
Starace, parlando con l'ANSA in occasione della conferenza Ue di
alto livello sulla transizione energetica all'Europarlamento.
L'Italia infatti "offre già oggi eccellenze importanti in
tecnologie che gravitano attorno" all'auto elettrica che però,
ha avvertito Starace, "rischiano di essere utilizzate più da
terzi che da marche italiane, ma questo spero che non succeda",
ha sottolineato. "C'è sempre chi pensa diverso", ha detto l'ad
di Enel, ma alla luce del pacchetto Ue atteso domani "ci
auguriamo che questo veda ben riconosciuta la necessità" di
"spostare sull'elettricità i consumi come quelli dei trasporti",
ponendo così di nuovo "all'avanguardia il settore
dell'automotive che per l'Europa è fondamentale".(ANSA).
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Rinnovabili: Starace, Ue cambi passo, almeno 35%
Ad Enel, Europa avanzi su mobilità elettrica, Italia può farcela