(ANSA) - BRUXELLES, 18 GIU - I ministri dell'Ambiente europei
si confronteranno domani a Lussemburgo sulle iniziative concrete
con cui i Ventotto intendono ridurre le emissioni di gas serra
nei settori agricoltura, piccola industria, edilizia e
trasporti. Si tratta del pacchetto legislativo 'effort sharing',
uno dei due pilastri fondamentali perché l'Ue traduca in realtà
gli impegni presi con l'accordo di Parigi. L'altro è l'Ets, il
mercato delle quote di carbonio concepito per incentivare i
grandi impianti industriali a tagliare le emissioni, anch'esso
soggetto a revisione in questi mesi. Per tutti e due i dossier
l'iter è piuttosto travagliato. Questo nonostante sia diffusa a
Bruxelles la consapevolezza che per riprendersi davvero la
leadership sul clima dopo la defezione degli Usa, all'Ue
servirebbe presentarsi alla prossima Conferenza delle parti di
Bonn sul clima (6-17 novembre), con impegni vincolanti già
sottoscritti dai Ventotto.
Una prospettiva che al momento appare molto improbabile. Sul
regolamento Ets, sia l'Europarlamento che il Consiglio Ue sono
pronti a negoziare una posizione comune, ma si è perso un mese a
causa degli impegni elettorali in patria del relatore
parlamentare, il conservatore scozzese Ian Duncan. L'Eurocamera
ha nominato un'altra relatrice, Julie Girling (Ecr, Uk) e si
spera che il prossimo incontro tra le istituzioni Ue, in
programma il 27 giugno, possa almeno far partire il negoziato.
Sull'effort sharing, l'Europarlamento ha adottato la sua
posizione il 14 giugno e il Consiglio avrebbe dovuto approvare
la sua proprio lunedì. Ma i Paesi Ue restano divisi. Al centro
del dibattito tra i ministri ci sarà una proposta dalla
presidenza maltese che prevede di accordare una dose di
flessibilità (da calcolare nel 2030) sulla riduzione delle
emissioni a quei paesi che abbiano Pil procapite inferiore alla
media Ue e che siano capaci di raggiungere in anticipo i target
di riduzione del 2020 e non quelli 2030 (almeno non con i
margini di flessibilità convenzionali). Un'idea che sulla carta
potrebbe interessare l'Italia.
Il ministro Gian Luca Galletti - che parteciperà al Consiglio
di domani - ha sempre definito "iniqua" la proposta di
regolamento della Commissione europea sull'effort sharing perché
non riconosce al nostro paese gli eccellenti risultati sui
target del 2020, la flessibilità sul Pil (di cui beneficiano
paesi con Pil procapite superiore alla media Ue), né tantomeno i
margini di manovra sull'agricoltura concessi ad altri paesi con
un settore dell'allevamento importante, come Danimarca e
Irlanda. (ANSA)
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Clima: Ue difende accordo Parigi ma è divisa su target
Mancano ancora impegni nazionali vincolanti. Parola a ministri