(ANSA) - BRUXELLES, 28 FEB - I ministri dell'ambiente
dell'Ue, dopo un difficile negoziato, hanno raggiunto una
posizione comune sul mercato delle emissioni di gas a effetto
serra (Ets). L'accordo spiana la strada a sua volta al negoziato
con Commissione ed Europarlamento per definire il funzionamento
del sistema Ets del prossimo decennio, con lo scopo di ridurre
del 43% le emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 2005.
L'accordo raggiunto dai ministri dell'Ambiente Ue è una
"buona base di partenza" per il negoziato con Parlamento e
Commissione che porterà a un nuovo mercato delle emissioni Ue.
Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti uscendo
dal palazzo del Consiglio Ue. Alcune "richieste avanzate
dell'Italia sono state accolte - ha spiegato Galletti - per
esempio sulla compensazione dei costi indiretti e
sull'assegnazione delle quote gratuite". "Dico solo - ha
concluso il ministro - che forse il metodo andava seguito in
maniera diversa. Dopo una giornata di trattative intense alla
fine una delle proposte è stata approvata senza la necessaria
discussione preventiva". Per questa ragione di metodo, in un
Consiglio segnato da molte tensioni nel finale della riunione,
l'Italia si è espressa contro l'accordo.
Alla base dell'accordo c'è un compromesso tra i Paesi che
hanno profuso più sforzi sulla performance ambientale e quelli
più preoccupati della competitività dell'industria Ue. Paesi del
primo schieramento come Francia, Svezia e Lussemburgo ottengono
un'apertura sulla possibilità di cancellare la validità di parte
delle quote in eccesso a partire dal 2024 e a determinate
condizioni.
Italia, Germania e altri incassano la possibilità di una
riduzione del 2% delle quote da mettere all'asta (fissata al
57%) in caso di penuria di quote gratuite. La percentuale
potrebbe crescere nel negoziato con le altre istituzioni Ue, in
ragione del fatto che l'Europarlamento nella sua mozione chiede
il 5%.
Sulla riforma del sistema di compensazione dei costi
indiretti, su cui l'Italia si è spesa molto, il compromesso
prevede un tetto a livello Ue del 25% sui proventi delle aste
che i diversi Stati possono usare per coprire i costi indiretti.
Oggi la compensazione dei costi che si trasferiscono sui prezzi
al consumo dell'energia è su base nazionale e finisce per
avvantaggiare le industrie dei paesi con meno vincoli di
bilancio. (ANSA) - STRASBURGO, 28 FEB -
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Clima: accordo dei 28 su riforma mercato emissioni Ue
Galletti, buona base partenza ma voto Italia contro per metodo