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Smog: Italia, infrazione Ue va avanti ma multa lontanissima

Pronto invio parare motivato, nel mirino Roma, Milano, Torino

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 14 FEB - E' atteso per domani, salvo colpi di scena, l'invio di un parere motivato - seconda fase della procedura di infrazione Ue - all'Italia e ad altri Paesi europei come Germania, Francia, Spagna e Regno Unito sulla qualità dell'aria, in particolare la presenza di NO2. Una mossa che riguarda metropoli come Roma, Milano, Torino, Berlino, Londra e Parigi e che è destinata a far salire la pressione sugli Stati membri, secondo quanto sottolineano fonti della Commissione, "al fine di ridurre l'inquinamento" nei grandi centri urbani e "risolvere le criticità oggi esistenti al più presto", evitando possibilmente di dover arrivare, tra qualche anno, all'imposizione di multe.

Per poter giungere ad affibbiare eventuali sanzioni pecuniarie all'Italia e agli altri Paesi sotto infrazione i tempi sono infatti molto lunghi. Prima di tutto, il Paese sotto accusa deve essere oggetto di una specifica condanna da parte della Corte di giustizia Ue al termine dell'iter della prima procedura d'infrazione (il che può richiedere ancora molti mesi se non un anno o più). La Commissione europea deve poi aprire e portare avanti una seconda procedura d'infrazione contro il Paese interessato per la mancata applicazione di quanto previsto dalla prima condanna della Corte. Solo nel momento del secondo deferimento alla Corte e a conclusione di un iter che solitamente prende almeno uno o due anni, Bruxelles può chiedere l'applicazione di multe.

Avviata nel 2015, la procedura di infrazione è stata aperta da Bruxelles per il superamento dei valori limite di biossido d'azoto (NO2). In particolare, all'Italia si contesta il mancato rispetto dei suddetti valori per numerose "zone di qualità dell'aria" previste dalla direttiva 2008/50/CE e la mancata attuazione di misure appropriate per limitare il periodo di superamento dei limiti.(ANSA).

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