(ANSA) - BRUXELLES, 6 FEB - Gestione delle acque reflue al
Sud, inquinamento atmosferico al Nord e lacune nel processo di
designazione dei siti 'Natura 2000': sono questi tre dei
principali fronti aperti tra l'Italia e Bruxelles in materia
ambientale. E' quanto emerge dal rapporto sull'attuazione delle
politiche ambientali pubblicato oggi dalla Commissione europea.
Si tratta, sottolinea l'esecutivo Ue, di problemi la cui
soluzione è resa più difficile da "conflitti di sovrapposizione"
tra amministrazioni locali e quella centrale.
Il documento, pubblicato con cadenza biennale dalla
Commissione, annovera però anche alcuni punti di eccellenza
italiani come gli approcci innovativi nei progetti Life e gli
indicatori di Benessere equo e sostenibile (Bes) sviluppati da
Istat e Cnel.
Restano invece i problemi - su cui Bruxelles ha aperto
diverse procedure di infrazione e che, in alcuni casi, stanno
già costando milioni di euro all'Italia - su rifiuti, acque
reflue, smog nei centri urbani e designazione delle Zone
Speciali di Conservazione previste dalla Direttiva Habitat.
"Il riesame dell'attuazione delle politiche ambientali -
spiega il commissario Ue all'ambiente Karmenu Vella - è parte
della nostra risposta ai cittadini, che chiedono all'Ue di
accertarsi che le norme ambientali siano applicate correttamente
applicate nei loro Paesi".
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Italia indietro su smog e acque reflue, rapporto Ue
Roma nel mirino anche per 'zone speciali natura 2000'