Clima: Galletti,anche altri paesi siano virtuosi come Italia

(ANSA) - LUSSEMBURGO, 17 OTT - "Che sia chiara una cosa, che l'Italia vuole mantenere tutti gli impegni che ha preso. Per noi l'accordo di riduzione di Co2 di almeno il 40% entro in il 2030 è irrinunciabile. Siamo tra i paesi più virtuosi, sicuramente in Europa e forse al mondo, per la riduzione di Co2 e produzione di energia rinnovabile. Vogliamo che questi sforzi ci vengano riconosciuti, perché vogliamo che anche gli altri paesi siano virtuosi quanto noi". Lo dichiara il ministro per l'ambiente, Gian Luca Galletti, al termine del Consiglio Ue in cui ha espresso le "forti perplessità e preoccupazioni" dell'Italia per la proposta della Commissione sulla metodologia per raggiungere l'obiettivo di riduzione delle emissioni. "Bisogna che ognuno faccia la propria parte, se poi qualcuno vorrà volontariamente fare anche di più, ben venga - aggiunge - Io voglio essere tra quelli che volontariamente fanno anche più dei compiti a casa che l'Europa assegna. Voglio però che i compiti a casa siano equi, nel principio dell'integrità ambientale, tra tutti i paesi europei, non che qualcuno paghi il conto più degli altri". Il ministro poi manifesta un certo ottimismo specificando di aspettarsi che "il lavoro vada avanti tenendo conto delle giuste osservazioni che noi già da tempo facciamo alla proposta della Commissione e mi pare che ci siano buone possibilità, perché c'è il riconoscimento unanime delle buone ragioni che l'Italia ha avanzato in questi mesi".

Il problema sollevato da Galletti riguarda da una parte la possibilità di correggere al ribasso lo sforzo di riduzione, tenendo conto dell'assorbimento dei gas serra da parte delle foreste e piantagioni presenti sul territorio nazionale (che per l'Italia è la più bassa in Ue, con lo 0,3%), dall'altra la 'traiettoria' di riduzione delle emissioni per i settori come edilizia, agricoltura, gestione dei rifiuti e trasporti.

"Noi - ha spiegato Galletti - chiediamo che siano riconosciuti gli sforzi in termini di riduzione delle emissioni che abbiamo fatto fino ad oggi. Questa proposta finisce per fare il contrario: finisce per aiutare quei paesi che fino ad oggi non sono stati virtuosi. Questo non è accettabile, non perché voglio fare di meno. Se io faccio qualcosa di più, qualcuno in Europa fa meno per far tornare la cifra del 40%. Se ognuno fa quello che deve fare e qualcuno volontariamente fa anche di più quel 40% può diventare il 41% o il 42%, che è quello che voglio.

La mia posizione non è per far meno dal punto di vista ambientale, ma perché l'Europa insieme faccia di più".(ANSA).

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