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Ambiente: avvocato Corte Ue, Vas contrasta con norme Ue

Definisce aree piccole solo su parametri legati superficie

Redazione Ansa

BRUXELLES - "La normativa italiana sulla Valutazione ambientale strategica (Vas) è in contrasto col diritto Ue" perché definisce "esclusivamente in base alla superficie del terreno" le aree 'piccole' per le quali non è obbligatoria la valutazione. Questo, secondo le conclusioni dell'avvocato generale della Corte di giustizia Ue, Juliane Kokott che sottolinea la non conformità della Vas alle norme Ue. Non si tratta di una sentenza, ma nella stragrande maggioranza dei casi il Tribunale si uniforma al parere dall'avvocato.

 

Il caso riguarda tre questioni pregiudiziali sollevate dal Tar del Veneto relative ad un ricorso dell'associazione di protezione ambientale Italia Nostra contro una delibera del Commissario straordinario del Comune di Venezia sul recupero dell'ex colonia di Ca' Roman. Si tratta di un luogo tutelato dal punto di vista paesaggistico e naturalistico sia a livello nazionale che a livello europeo, per il cui recupero nel 2014 il Commissario straordinario di Venezia ha approvato, senza Vas, il piano attuativo di iniziativa privata. Tale piano prevedeva la costruzione di 84 unità abitative, distribuite in 42 villette su una superficie di 29.195 metri quadrati. La commissione regionale ha ritenuto che il piano non fosse da sottoporre a Vas in quanto esso riguardava solo l'uso di piccole aree a livello locale, senza effetti significativi sull'ambiente.

 

Dopo il ricorso di Italia Nostra, il Tar del Veneto ha rilevato come la direttiva Ue escluda l'obbligatorietà della Vas per piani e programmi quando "determinano l'uso di piccole aree a livello locale", senza però specificare oltre cosa si intenda per "piccole". Per la legge italiana (Dlgs. 3 aprile 2006, n. 152), invece, rientrano nella nozione di "piccolo" le superfici fino a 40 ettari per i progetti di sviluppo di aree urbane e le superfici fino a 10 ettari per progetti di riassetto o sviluppo all'interno di aree urbane esistenti. Il Tar ha quindi chiesto alla Corte Ue se l'esclusione prevista dalla legge italiana in base a un dato meramente quantitativo (le piccole dimensioni dell'area) sia compatibile con gli obiettivi e i principi affermati dai Trattati Ue sull'obbligo di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente. Di qui la questione sulla validità della direttiva.

 

Secondo le conclusioni dell'Avvocato generale Kokott, non solo la direttiva Vas è valida, ma la normativa italiana contrasta con essa perché definisce le aree "piccole" su parametri "esclusivamente" legati alla superficie del terreno. E comunque, un'area non può essere considerata piccola se è maggiore del 5% della superficie del territorio dell'amministrazione locale competente.

 

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