Ue, da vecchi biocarburanti più CO2 che con diesel
Per studio ambientalisti equivalente a 12 mln auto in più
(ANSA) - BRUXELLES, 25 APR - Continuando ad impiegare
'vecchi' biocarburanti per centrare l'obiettivo del 10% di
energia rinnovabile nei trasporti, l'Unione europea rischia di
produrre più emissioni di CO2 che utilizzando i tradizionali
diesel e benzina. Si parla dell'equivalente delle emissioni di
12 milioni di auto in più, secondo l'analisi che arriva dagli
ambientalisti di Transport & Environment (T&E), che parte dai
dati di uno studio di Ecofys per la Commissione europea che
confermano come considerando anche l'impatto del fattore Iluc,
cioè il cambio di destinazione d'uso dei terreni delle colture
alimentari destinate a produrre i biocarburanti, questi
combustibili considerati 'verdi' facciano più danni di quelli
fossili. In particolare, quelli generati da olio di palma e
soia, che secondo l'analisi di T&E producono in media tre volte
le emissioni di gas serra dei carburanti fossili, quelli da soia
il doppio.
"La cura è peggiore della malattia" afferma Jos Dings,
direttore esecutivo di T&E. "Il tetto Ue del 7% all'uso di
biocarburanti da colture alimentari (rispetto all'obiettivo
complessivo del 10% di energia rinnovabili nei trasporti, ndr)
ha aiutato, ma questi dovrebbero essere azzerati dopo il 2020"
aggiunge Dings, secondo cui "se non smettiamo di incentivare i
biocarburanti 'cattivi', i migliori non avranno possibilità".
La Commissione europea sta attualmente rivedendo la direttiva
sulle energie rinnovabili e i criteri di sostenibilità per tutte
le bioenergie, inclusi i biocarburanti, e pubblicherà una
proposta legislativa nell'ultimo trimestre di quest'anno. (ANSA)
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