(ANSA) - BRUXELLES, 1 FEB - Saranno i trasporti marittimi il
prossimo dossier 'bollente' sul fronte della lotta ai
cambiamenti climatici, che le istituzioni europee affronteranno
nei prossimi mesi. Lasciato fuori dall'accordo di Parigi, se
fosse un Paese questo comparto avrebbe un valore di emissioni
che si colloca fra quello della Germania e quello del Giappone.
Nell'Ue è l'unico settore dei trasporti che non contribuisce al
target di riduzione di gas serra, nonostante la CO2 del comparto
sia aumentata del 48% fra il 1990 e il 2008. Per questo ora gli
occhi di Commissione europea, Europarlamento e ambientalisti
sono puntati sulla prossima riunione dell'Organizzazione
marittima internazionale (Imo) ad aprile, perché si decida ad
assumere un impegno taglia-CO2 e adotti provvedimenti.
"Sia l'Imo che l'associazione europea degli armatori vogliono
collaborare dopo Parigi, ma per ora si fermano al livello di
buone intenzioni" riferiscono fonti Ue. Il primo ad esserne
cosciente è il commissario europeo al clima, Miguel Arias
Canete, secondo cui "se non verranno assunte misure di mercato a
livello globale, avremo un problema".
Con la diplomazia al lavoro, all'esecutivo Ue per ora le
bocche sono cucite su un eventuale 'piano B', in caso di
sconfitta alla prossima riunione dell'Imo. Eurodeputati e
ambientalisti però non intendono perdere altro tempo e affilano
le armi. "É impossibile raggiungere il target di Parigi senza il
contributo dei trasporti marittimi" ricorda Sotiris Raptis,
degli ambientalisti di Transport & Environment. "L'Ue deve agire
ora e regolare le sue emissioni, allo stesso tempo facendo
pressione sull'Imo" sottolinea Raptis. L'occasione d'oro da
cogliere nelle prossime settimane a Bruxelles è la proposta di
riforma del mercato europeo della CO2 (Ets), che vede la
commissione ambiente leader del dossier. "Speriamo nella
riunione dell'Imo ad aprile, ma nel frattempo adottiamo il
principio di precauzione: stiamo studiando la possibilità di
includere i trasporti marittimi nell'Ets" riferisce all'ANSA
José Inacio Faria, eurodeputato portoghese del gruppo dei
liberali (Alde) ed ex relatore delle nuove regole sul
monitoraggio delle emissioni di tutte le navi che usano i porti
Ue, in vigore nel 2018. La modifica legislativa per il mercato
europeo della CO2 non sarebbe di poco conto, ma è l'unica
opportunità a portata di mano e "i gruppi politici su questo
tema risultano abbastanza allineati, ad eccezione dei
conservatori" spiega Faria. "Una maggioranza al Parlamento
europeo c'è già" confermano fonti Ue, che nell'iter della
riforma dell'Ets vedono probabili ostacoli a livello di
Consiglio. Nel secondo semestre a guidarlo sarà Malta, ma da
questo Paese, caratterizzato da una grande flotta, ci si attende
"un approccio costruttivo" concludono le fonti comunitarie.
(ANSA).
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Trasporti marittimi nuova sfida taglia-C02 per Ue
Ong e eurodeputati affilano armi, in arrivo proposta su Ets