(ANSA) - BRUXELLES, 26 OTT - Oltre quattrocentomila morti e
fra i 330 e i 940 miliardi di euro in termini di costi per la
salute. Queste alcune stime dei danni provocati ogni anno in
Europa dall'inquinamento dell'aria, che accompagnano la proposta
della nuova direttiva al vaglio della plenaria
dell'Europarlamento.
Le regole, che dividono gli eurodeputati e sollevano
preoccupazioni specie fra ambientalisti e agricoltori, sono
quelle sui tetti nazionali delle emissioni (NEC), in particolare
per anidride solforosa (SO2), ossidi di azoto (NOX), composti
organici volatili non metanici, micropolveri sottili (Pm 2.5),
ma anche ammoniaca e metano. La bozza degli eurodeputati include
target vincolanti sia per il 2025 che per il 2030.
L'obiettivo della proposta iniziale della Commissione europea
era quello di dimezzare il numero dei morti provocati dagli
inquinanti, che nell'Ue uccidono dieci volte di più degli
incidenti stradali. L'Italia da sola potrebbe risparmiare almeno
7 miliardi di euro nel 2025, considerando la stima di almeno 47
miliardi l'anno di costi per la salute, dall'assistenza
sanitaria alle giornate lavorative perse. "Non possiamo
sottostimare i benefici che otterremmo dal ripulire l'aria che
respiriamo" ha detto Julie Girling, la relatrice britannica del
testo in discussione all'Europarlamento, dopo il via libera al
testo in commissione ambiente. Secondo dati dell'Ocse del 2015,
l'Italia è fra i Paesi Ue che paga di più i danni provocati
dall'inquinamento dell'aria in termini di Pil (oltre il 4%),
dopo Ungheria, Grecia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia.
In vista del voto i parlamentari europei però sono ancora
molto divisi e la pioggia di emendamenti minaccia soprattutto di
rimuovere i limiti per l'ammoniaca e per il metano, legati
all'agricoltura, oltre che di considerare solo i target del
2030. Di qui lo scontro fra gli agricoltori del Copa e Cogeca,
che chiedono "obiettivi realistici e raggiungibili" e gli
ambientalisti, che temono un indebolimento sostanziale della
normativa. "Il settore agricolo europeo è pronto ad offrire il
suo contributo, ma alcuni degli obiettivi sui limiti nazionali
delle emissioni sono inaccettabili" afferma il segretario del
Copa-Cogeca, Pekka Pesonen. "Esentare il settore agricolo dai
target dell'inquinamento dell'aria è scandaloso e una grave
negligenza" attacca Louise Duprez di EEB, che riunisce 140
organizzazioni ambientaliste in Europa, fra cui l'italiana
Legambiente. "L'agricoltura è responsabile di oltre il 90% delle
emissioni di ammoniaca e della metà di quelle di metano, e negli
ultimi anni ha ottenuto riduzioni minime, anche se soluzioni
disponibili esistono" rincara Anne Stauffer, vicedirettore di
'Health and Environment Alliance (Heal), una maxi-coalizione di
otto associazioni europee, dagli ambientalisti ai malati di
allergie.
Mercoledì prossimo l'Assemblea di Strasburgo passerà al voto.
Poi toccherà ai negoziati fra Europarlamento, Consiglio e
Commissione Ue trovare un compromesso sulle nuove regole. (ANSA)
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Smog: Europa conta danni, Pe vota su limiti alle emissioni
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