(ANSA) - BRUXELLES, 3 SET - Mazzata da 120 mln di euro su A2A
dalla Corte di Giustizia europea, che ha giudicato legittima da
parte dello Stato italiano la richiesta di interessi composti
sul recupero di 170 mln di euro che la multiservizi lombarda,
nata nel 2008 dalla fusione di Aem e Asm Brescia, deve pagare
per restituire gli aiuti di stato indebitamente ricevuti dalle
società madri negli anni '90. La sentenza riconosce allo Stato
italiano il diritto di utilizzare una norma Ue nel 2004, che
prevede l'anatocismo sul recupero degli aiuti di stato.
La vicenda parte il 5 giugno 2002, quando la Commissione
decise che erano illegittime le esenzioni fiscali ed i prestiti
a condizioni di favore che lo stato italiano aveva concesso
negli anni '90 alle municipalizzate. Diverse società, tra cui
Asm Brescia e Aem, ma anche lo stesso stato italiano, fecero
ricorso contro l'ordine di recupero degli aiuti controversi.
Tutti i ricorsi e relative impugnazioni, vennero respinti dal
Tribunale Ue nel 2009. Nel recupero divenuto forzoso lo stato ha
deciso di applicare il Regolamento Ue 794/2004 che, entrato in
vigore nel 2004, prevede appunto il pagamento di interessi
composti sulle somme da recuperare. Trattandosi di un
regolamento entrato in vigore dopo la decisione del 2002 della
Commissione, A2A ha fatto ricorso alla giustizia italiana
contestando la base di calcolo degli interessi. La Corte di
Giustizia europea è stata quindi adita dalla Corte di Cassazione
per una interpretazione pregiudiziale. I giudici di Lussemburgo
hanno rilevato che nel 2002 "spettava unicamente all'ordinamento
italiano" decidere se il tasso di interesse dovesse essere
semplice e composto. La Corte però ha "verificato" che lo stato
ha emesso le cartelle esattoriali per il recupero degli aiuti
dopo l'entrata in vigore del regolamento 794/2004. Così hanno
stabilito che "dal momento che l'aiuto di stato non era stato
recuperato e non aveva nemmeno costituito oggetto di cartella
esattoriale alla data di entrata in vigore della legislazione
italiana, non si può ritenere che quest'ultima incida su una
situazione definitasi precedentemente". Per di più "tenendo
conto del rilevante lasso di tempo trascorso tra l'adozione
della decisione di recupero nel 2002 e l'ordine di recupero
emesso dalle autorità italiane nel 2009" la Corte ha "ritenuto
che l'applicazione di interessi composti costituisca un mezzo
particolarmente adeguato per giungere ad una neutralizzazione
del vantaggio concorrenziale conferito illegittimamente" ad A2A
con gli aiuti stato.(ANSA).
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Corte Ue:A2A paghi 120 mln interessi composti su aiuti Stato
Legittima richiesta Italia di anatocismo