(ANSA) - BRUXELLES, 24 LUG - Mezzo milione di cittadini
europei, con britannici, tedeschi e italiani in testa, si sono
schierati in difesa delle leggi Ue 'salva-natura'. Questa la
cifra record di quanti hanno risposto all'appello della campagna
online 'AllarmeNatura' lanciata dalle principali organizzazioni
ambientaliste (BirdLife, Wwf, European Environmental Bureau,
Friends of the Earth Europe) e che in Italia, tramite Lipu, Wwf
e Legambiente, è stata adottata da volti noti come Fiorello,
Claudio Bisio, Luca Argentero, Fiorella Mannoia, Nek, Neri
Marcorè e Pierfrancesco Favino.
La mobilitazione, scattata a maggio scorso e attiva fino a
domenica, aveva come obiettivo una massiccia adesione alla
consultazione pubblica della Commissione europea sulla revisione
di due direttive: Habitat e Uccelli, fra le più importanti al
mondo in termini di tutela di animali, piante e habitat,
dall'estinzione. Lo scopo è stato raggiunto e il messaggio non
poteva essere più chiaro: queste leggi Ue sulla natura non vanno
cambiate. Dal canto suo, il commissario europeo all'ambiente,
Karmenu Vella, si è difeso dicendo che "non c'è un
ridimensionamento degli obiettivi delle norme".
Habitat e Uccelli tutelano oltre un migliaio di specie chiave
e più di 27mila siti naturali in Europa tramite la rete 'Natura
2000', che copre quasi un quinto del territorio Ue.
"Agli europei interessa la propria natura e le leggi europee
che la proteggono" spiega Genevieve Pons, direttore dell'ufficio
Ue del Wwf, a nome della coalizione ambientalista. "Ora è il
momento per la Commissione europea di dargli ascolto e mettere a
punto un piano di tutela della natura basato su maggiori
finanziamenti e una più severa applicazione della legge".
Secondo le stime, la rete Natura 2000 genera fra i 200 e i 300
miliardi di euro di benefici economici ogni anno, eppure vengono
spesi solo il 20% dei finanziamenti che sarebbero necessari a
conservarla. Diversi siti sono stati invece distrutti, anche in
Italia, come documentano gli ambientalisti di Wwf e Lipu, dal
Parco della Magra Vara in Liguria, dove sono stati abbattuti 800
ettari di foreste e fiumi, fino alla speculazione edilizia nella
Piana di Gela in Sicilia.
Secondo Ariel Brunner, responsabile delle politiche Ue di
BirdLife, le direttive in questione "funzionano laddove vengono
applicate e vanno bene come sono, riaprirle getterebbe tutti gli
operatori nel caos per anni". La conferma arriva dalla
consultazione della Commissione europea dei vari soggetti
interessati. Stando all'analisi degli ambientalisti "molto
pochi" hanno rimesso in discussione la normativa e chiesto una
revisione, ad eccezione di "alcuni soggetti del settore
agricolo, l'associazione dei proprietari privati di foreste e la
lobby della pesca industriale".
"Quelli che lavorano nel settore conoscono benissimo i veri
problemi: mancano fondi, ispezioni, impegno fattivo per
l'attuazione delle leggi, contributi per un'agricoltura che non
distrugga la biodiversità" conclude Brunner. Il pressing degli
ambientalisti a Bruxelles continuerà per tutto l'iter di
revisione delle direttive. "Chiediamo a tutti di sostenerci, nei
prossimi mesi, come hanno fatto i 500mila cittadini europei"
afferma Danilo Selvaggi, direttore generale Lipu-BirdLife
Italia. (ANSA)
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Ue, mezzo milione cittadini lanciano 'Allarme natura'
Campagna ambientalisti in difesa direttive Habitat e Uccelli