(ANSA) - BRUXELLES, 29 MAG - La Commissione europea ha deciso
di aprire un'indagine sull'import di pannelli solari provenienti
da Taiwan e Malesia, che si sospetta risulti in parte 'made in
China'. Bruxelles accoglie così la richiesta dell'industria
europea, che accusa la concorrenza cinese di fare largo uso di
pratiche illegali per aggirare i dazi sull'import cinese e il
prezzo minimo concordato con l'Ue dei pannelli solari per
evitare il 'dumping', cioè la vendita a prezzi molto inferiori
rispetto al loro valore commerciale.
Soddisfatta dell'avvio dell'indagine EU ProSun,
l'organizzazione che rappresenta l'80% della produzione di
pannelli 'made in Europe'. "I produttori cinesi del solare
aggirano le misure antidumping dell'Ue prima esportando in Paesi
terzi, come Malesia e Taiwan, poi falsificando la loro vera
origine" commenta Milan Nitzschke, presidente di EU ProSun.
"Questo tipo di manovra è una frode per i consumatori e va
fermata" avverte Nitzschke.
L'industria europea del solare si considera "seriamente
danneggiata" da quella che ritiene una "frode massiccia" e
secondo le stime di EU ProSun la stima del danno per gli europei
e' di circa un miliardo di mancati pagamenti di dazi e nel
secondo di 500 milioni di euro rispetto alla tariffa concordata.
(ANSA)
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Ue-Cina:Bruxelles indaga su pannelli solari Taiwan e Malesia
Sospetto import sia 'made in China' e aggiri misure antidumping