(ANSA) - BRUXELLES, 5 MAR - L'Italia è "più avanti di tutti
gli altri" per diventare un hub del gas per l'Europa del
Mediterraneo e "non c'è competizione con la Spagna". Anzi, "che
ci siano più hub non è un male ma fa parte della strategia di
diversificazione delle fonti e delle rotte assolutamente
necessaria per l'Europa". Così il viceministro allo sviluppo
economico Claudio De Vincenti al termine del Consiglio Ue
energia. "Stiamo facendo il reverse, flow, il Tap e potenziando
i rigassificatori, siamo quelli più avanti di tutti", ha
sottolineato De Vincenti all'indomani del summit
Francia-Spagna-Portogallo-Ue con la creazione di un gruppo di
alto livello per mettere fine all'isolamento energetico della
Penisola Iberica.
La Spagna ha una capacità di terminali Lng per oltre il 50%
non utilizzata, mentre lo scorso 20 febbraio è stata inaugurata
la linea elettrica Santa Llogaia - Baixàs che raddoppia la
capacità di interconnessione tra Francia e Spagna. Anche la
Bulgaria mira a diventare l'hub del gas per il Sud-Est europeo
e, insieme ai Paesi della regione e alla Commissione Ue, ha già
tenuto un vertice a Sofia con la costituzione di un gruppo di
alto livello sulla falsariga di quello iberico.
L'Italia ritiene "importante che ci sia un raccordo con la
Commissione Ue, un'interazione con il suo ruolo nel coordinare
l'azione degli stati membri" nella definizione ex-ante degli
accordi intergovernativi sul gas. Così il vice ministro allo
sviluppo economico Claudio De Vincenti sulla proposta, nata dal
caso South Stream, che Bruxelles ha presentato la scorsa
settimana nel pacchetto per l'Unione dell'energia. In ogni caso,
ha aggiunto, "noi abbiamo sempre sostenuto che gli accordi
intergovernativi devono essere fatti nel quadro di applicazione
delle regole europee".
De Vincenti ha invece ribadito la contrarietà dell'Italia
alla possibilità di acquisti di gas collettivi, un'opzione di
cui Bruxelles intende verificare la percorribilità ma solo in
circostanze d'emergenza e per quei paesi che hanno un fornitore
unico, ossia alcuni nordici e i baltici. "Noi non siamo molto a
favore di questa ipotesi - ha detto il vice ministro - perché in
un mercato libero come quello Ue sono gli operatori che fanno
gli acquisti, l'importante è monitorare la situazione e far sì
che ci sia sempre sicurezza degli approvvigionamenti".
In generale "l'Italia è a forte supporto dell'Unione
energetica: riteniamo che il documento della Commissione sia un
ottimo punto di partenza per costruirla". Lo afferma il vice
ministro allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti arrivando
al Consiglio Energia.
"La questione delle infrastrutture, di cui discutiamo oggi -
aggiunge De Vincenti - è fortemente collegata: l'unione
energetica ha bisogno sia di infrastrutture intraeuropee, sia di
interconnessione con l'estero, perché siano la struttura
portante dell'unione. Quindi discuteremo anche della sicurezza,
un tema molto legato ai due precedenti"
"Riteniamo che l'unione energetica - ribadisce De Vincenti -
sia un obbiettivo di interesse nazionale italiano. Per noi
significa, oltre a un allineamento dei prezzi con gli altri
Paesi Ue, anche fare dell'Italia un protagonista del mercato
europeo, in linea con la nostra idea di fare del nostro Paese
l'hub del gas da sud per l'Europa".
"Naturalmente l'Italia, non da oggi, è molto attenta a
diversificare le fonti di approvvigionamento sia di gas che di
petrolio. Per cui abbiamo le nostre strategie di sicurezza delle
forniture, ma non da oggi". Così il viceministro per lo Sviluppo
economico Claudio De Vincenti, arrivando al Consiglio Energia,
risponde sulle possibili conseguenze per l'Italia, dal punto di
vista energetico, nel caso di un ulteriore aggravamento delle
crisi in Libia.
"Lavoriamo per una soluzione della crisi libica - sottolinea
De Vincenti - che consenta di stabilizzare politicamente il
Paese e dare continuità ai rapporti economici con tutti i Paesi,
e quindi anche con noi". (ANSA).
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Gas: De Vincenti, Italia più avanti di tutti per hub Ue
No competizione Spagna. Sì ruolo Ue pre-accordi e Unione energia