(ANSA) - BRUXELLES, 02 FEB - Nelle scuole italiane ed
europee non si respira una buona aria. Complici i doppi vetri
uniti all'assenza di ventilazione, aule densamente popolate, la
vicinanza a strade trafficate e problemi di pulizia, i bimbi di
asili e elementari sono a contatto con micropolveri sottili (Pm
2.5), radon, ma anche benzene, anidride carbonica e formaldeide.
A scattare la fotografia della qualita' dell'aria in 114
scuole frequentate da 5.175 bambini (264 dell'asilo) e 1.223
insegnanti in 54 citta' di 23 Paesi europei sono i risultati di
Sinphonie, una ricerca finanziata dall'Ue.
In Italia lo studio ha interessato sei istituti: due in
Sicilia (Palermo), due in Toscana (Pisa) e due in Lombardia
(Milano).
Lo studio ha rilevato che l'85% degli scolari europei e'
esposto a micropolveri sottili in concentrazioni superiori a 10
microgrammi per metro cubo, valore guida medio annuo
raccomandato dall'Oms, la meta' e' esposto a quantita' eccessive
di radon e un quarto a troppo benzene, sempre facendo
riferimento ai parametri Ue e Oms. A questo va aggiunto che
oltre il 60% dei bambini e' esposto a valori elevati di
formaldeide, senza contare una presenza significativa di
anidride carbonica.
Respirare troppi inquinanti significa un maggiore rischio di
soffrire di sintomi legati a malattie respiratorie e di certo
non aiuta chi un problema lo ha gia': l'8% degli scolari soffre
di asma, il 9% di allergie nasali e il 17% di eczema. E il 3,6%
dei bambini, poi, ha avuto un attacco di asma a scuola.
Secondo Piersante Sestini, docente di malattie respiratorie
all'Universita' di Siena e fra gli autori della ricerca "i
problemi sono diversi a seconda dei Paesi, dell'eta' e tipologia
degli edifici, della posizione della scuola e anche delle
abitudini, ad esempio se i bimbi rimangono tutto il giorno nella
stessa classe o se si spostano".
"Da noi, come in Francia - racconta l'esperto - il problema
principale e' quello della ventilazione: abbiamo privilegiato il
risparmio energetico creando degli ambienti stagni", dove quindi
gli inquinanti si accumulano, che sia il benzene che arriva
dalla strada o la semplice anidride carbonica, la polvere o il
gesso. "La scuola e' uno degli ambienti a maggiore densita' di
persone, va considerato a meta' fra un carcere e un aereo di
linea" spiega Sestini, che avverte: "Il punto non e' che la
scuola provochi l'asma, quanto il fatto che debba essere
attrezzata a ricevere un bimbo asmatico, e le scuole italiane
non lo sono".
A fare la differenza, oltre all'introduzione di un sistema di
ventilazione, sarebbe la presenza di un infermiere scolastico
(una figura presente nel Nord Europa), per l'assistenza
sanitaria quotidiana, ma anche il controllo del servizio
pulizie, "che buona parte delle scuole in Italia non hanno,
perche' e' gestito dal proprietario dell'edificio, in genere
comune o provincia" conclude Sestini. (ANSA)
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Bambini in scuole europee non respirano aria buona
In Italia poca ventilazione,pulizia. Serve infermiere scolastico