(ANSA) - BRUXELLES, 22 GEN - Tutto rinviato nella partita in
corso tra ambientalisti e industria all'Europarlamento sul
futuro del mercato delle emissioni inquinanti. Al centro del
confronto, il nuovo meccanismo legato al mercato della CO2
(Ets), il sistema che nasce con lo scopo di incentivare le
industrie ad inquinare di meno ma che, anche a causa della
crisi, stenta a decollare e va quindi riformato.
Il primo passo in questa direzione è la proposta di stabilire
una 'riserva di stabilità', un meccanismo che secondo
l'industria comporta costi eccessivi per il settore. Con il voto
di oggi, la commissione industria del Pe ha rinunciato ad avere
una posizione in merito perché ha bocciato il compromesso (il
2019) proposto dal relatore, l'ex commissario all'Industria,
Antonio Tajani, con 31 voti contrari, 28 sì e 7 astenuti. "È
stato respinto con una strana alleanza fra socialisti, verdi,
Ukip di Farage e non inscritti" ha spiegato Tajani.
Oggetto del contendere è soprattutto la data di avvio del
nuovo meccanismo, che la Commissione Ue ha proposto entri in
vigore dal 2021, mentre socialisti e verdi vogliono sia
anticipato al 2017. Nel voto in commissione industria, una volta
passata la data del 2021 e non quella del 2017, la strategia è
stata quella di rinviare l'intera partita in Commissione
ambiente, responsabile del dossier, e poi in plenaria, senza far
entrare nei negoziati la commissione industria.
"Si sono dati la zappa sui piedi - ha aggiunto il relatore -
perché sono stati respinti i compromessi sulla data del 2019 e
sul 'carbon leakage'", cioè possibili misure di compensazione
per evitare la delocalizzazione delle industrie più inquinanti.
Di fatto "rimane la posizione del testo di quando ero
commissario, e per me va bene" ha concluso Tajani.
La riserva dovrebbe consentire sia di affrontare l'eccedenza
di quote di emissioni che si è costituita negli ultimi anni, e
che ha fatto crollare il prezzo della CO2, sia di regolare
automaticamente le quote da mettere all'asta.
Soddisfazione dei socialisti per il voto di oggi in
Commissione industria dell'Europarlamento, legato al mercato
europeo di scambio di quote di emissioni della CO2, nato per
rendere l'economia Ue sempre più verde. "Oggi i socialisti hanno
guidato una coalizione progressista per bloccare con successo un
tentativo dei gruppi di destra di annacquare la riforma del
mercato europeo della CO2 (Ets)" afferma il gruppo in una nota,
dopo la bocciatura del parere proposto dal relatore, l'ex
commissario europeo Antonio Tajani. Tajani stesso viene
considerato dai socialisti "una figura chiave di opposizione al
rafforzamento dell'Ets", che "ora non ha un mandato per
partecipare ai futuri negoziati con la Commissione ambiente e
gli Stati membri".
La data di avvio del nuovo meccanismo, che prevede la
creazione della cosiddetta "riserva di stabilità", che dovrebbe
garantire un migliore funzionamento del mercato europeo delle
emissioni di CO2, sarà al centro delle trattativa. "Se fosse
stata adottata l'opinione della Commissione industria questo
avrebbe significato il suo avvio nel 2021" ha spiegato Theresa
Griffin, portavoce dei socialisti in Commissione industria, che
premono per la data del 2017. "Vogliamo una proposta più
ambiziosa" rincara Matthias Groote, portavoce dei socialisti per
ambiente e clima.
Il voto di oggi in Commissione industria dell'Europarlamento
su un nuovo meccanismo del mercato Ue della CO2 (Ets), il
sistema che dovrebbe incentivare gli impianti ad inquinare meno,
rappresenta un duro colpo "di Renzi e del Pd all'industria
italiana". Questa la posizione di Massimiliano Salini,
eurodeputato Ncd, dopo la bocciatura del parere proposto dal
relatore e collega del Ppe, Antonio Tajani. (ANSA).
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Clima: Ets, data per nuovo meccanismo resta per ora 2021
Parola passa a commissione ambiente, crescono timori industrie