(ANSA) - BRUXELLES, 2 DIC - Lo stop a South Stream,
annunciato in modo unilaterale dallo 'zar' Putin, non preoccupa
l'Italia, nonostante il crollo in borsa di Saipem. Sono le
rassicurazioni del premier Matteo Renzi, che planano sul
rimpallo di accuse tra Mosca e Bruxelles, dove la parola chiave
resta "diversificazione delle fonti". La porta però non sembra
ancora del tutto chiusa: le reali intenzioni del presidente
russo non sono chiare, e finora è stata confermata la riunione
di martedì prossimo a Bruxelles per cercare di risolvere il
contenzioso sugli accordi del gasdotto che violano le norme Ue.
"Il progetto South Stream era fortemente contestato e
condizionato dalla procedura di infrazione Ue, un progetto che
noi non consideriamo fondamentale per l'Italia, quindi la
decisione di bloccarlo non è un elemento di preoccupazione", ha
dichiarato il premier da Algeri, uno dei principali partner
gasieri dell'Italia. E infatti Renzi non a caso ha evidenziato
"il tema di scelte strategiche con la Russia, i Paesi dell'Est e
i Paesi africani, così come l'amicizia strategica che ci lega
all'Algeria e porta l'Eni e l'Enel ad essere realtà importanti".
L'Italia, insomma, non è stata colta di sorpresa, e già l'ad di
Eni, ha ricordato il ministro degli esteri Paolo Gentiloni,
recentemente "aveva confermato l'interesse italiano, tuttavia
segnalando una soglia di investimento oltre la quale sarebbe
stato complicato continuare ad investire in questo progetto".
Il vero nodo restano le reali intenzioni russe. "I prossimi
giorni, le prossime settimane, ci diranno - ha evidenziato
Gentiloni - se l'annuncio fatto ieri dal presidente Putin sarà
definitivo o no". Il punto debole di South Stream è infatti la
sua fonte di approvvigionamento, ovvero la Russia, un dato di
fatto sempre più critico dopo lo scoppio della crisi in Ucraina,
il degradarsi delle relazioni europee con Mosca e il contestuale
rafforzarsi dei legami con Kiev, che South Stream era concepito
per bypassare e che ora il suo congelamento riconferma come
primo paese di transito per il gas russo verso l'Ue. "Non la
Russia, ma quelli che hanno di fatto ucciso il progetto
dovrebbero valutarne le conseguenze", ha tuonato Mosca accusando
la Commissione Ue, che un anno fa con lo scoppio della crisi a
Kiev ha bloccato gli accordi intergovernativi tra Gazprom e i
paesi Ue ritenendoli in violazione delle norme Ue sulle
infrastrutture energetiche (unbundling, prezzi, accesso).
Da allora si sono succedute una serie di riunioni guidate da
Bruxelles per superare l'impasse, e il 9 è stata confermata
quella già in programma. "La Commissione non è mai stata contro
South Stream, ma abbiamo solo detto che deve rispettare le
regole Ue", ha respinto le accuse Bruxelles, dove i tre 'big'
Federica Mogherini, Maros Sefcovic e Kristalina Georgieva hanno
ribadito l'importanza della "diversificazione delle fonti" per
garantire la sicurezza energetica Ue. L'Europa guarda infatti al
gas azero che arriverà in Europa attraverso Grecia, Albania e
Italia con il Tap, che "era, è, e resterà prioritario per il
nostro paese - ha sottolineato il viceministro allo sviluppo
economico Claudio De Vincenti - indipendentemente da South
Stream". L'Europa intanto non dimentica gli Stati Uniti e il
potenziale energetico che viene dallo shale gas, di cui
discuterà domani a Bruxelles al Consiglio energetico Ue-Usa.
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Renzi, stop Putin a South Stream non ci preoccupa
E' scambio di accuse tra Ue e Russia su congelamento progetto