(ANSA) - BRUXELLES, 6 NOV - La Corte di Giustizia europea ha
respinto il ricorso dell'Italia e confermato la decisione della
Commissione di rifiutare il pagamento dei fondi Ue per
lagestione dei rifiuti in Campania. Nel 2007 l'esecutivo aveva
avviato una procedura d'infrazione per "non aver garantito uno
smaltimento rifiuti senza pericolo per la salute dell'uomo".
La sentenza della Corte di Giustizia riguarda l'appello
presentato dall'Italia contro la decisione del Tribunale Ue che
il 19 aprile 2013 aveva già dato ragione alla Commissione
europea.
Gli interventi per la realizzazione del piano rifiuti del
2000 avevano dato luogo, secondo la r5icostruzione della Corte
di Lussemburgo, a esborsi pari a 93.268.731,59 euro, di cui il
50% (46.634.365,80 euro) cofinjanziato con i Fondi strutturali
(Fesr). Il rifiuto di pagare il contributo Fesr è stato deciso
dalla Commissione a conclusione di un contenzioso cominciato nel
2007, quando venne aperta la procedura di infrazione.
Nel 2008, ricostruisce la Corte, la Commissione aveva
"informato le autorità italiane delle conseguenze" della
procedura, ovvero appunto il rifiuto di pagare i contributi
Fesr.
Il 4 marzo 2010 la Corte di Giustizia ha dichiarato che
l'Italia ha violato la direttiva 2006/12 sui rifiuti rilevando
che l'inadempimento, oltre a mettere in pericolo la salute
dell'uomo, "reca pregiudizio all'ambiente". E successivamente
l'esecutivo di Bruxelles ha chiesto alla Corte di connarla al
pagamento di una mega-multa da oltre 256mila euro al giorno più
una somma forfettaria pari a 28mila euro moltiplicato i giorni
di persistenza dell'infrazione, per non aver dato esecuzione
alla sentenza del 2010.
La Commissione, scrive la Corte, ha "dunque ritenuto che il
procedimento d'infrazione rimettesse in discussione l'intero
sistema di gestione dei rifiuti in Campania e che non vi fossero
garanzie sufficienti quanto alla corretta utilizzazione delle
operazioni cofinanziate dal Fesr" e, pur permettendo una
deduzione di spese, ha dichiarato inasmmissibile il pagamento di
18,5 milioni di contributo. Il Tribunale del Lussemburgo il 19
aprile 2013 ha dato ragione alla Commissione ed oggi la Corte di
Giustizia ha "respinto tutti gli argomenti dell'Italia ed il
ricorso nel suo complesso" confermando che il procedimento di
infrazione da un lato riguardava "l'intero sistema di gestione e
smaltimento dei rifiuti in Campania, inclusi il recupero o la
raccolta e l'inefficacia della raccolta differenziata",
dall'altro gli interventi che si sarebbero dovuti fare
"includevano gli aiuti per la creazione di un sistema di
raccolta differenziata dei rifiuti urbani, il recupero o la
raccolta dei rifiuti a valle della raccolta differenziata nonché
la realizzazione di discariche". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Rifiuti: Campania, stop fondi Ue da Corte Giustizia
Respinto ricorso dell'Italia, confermata decisione Commissione