(ANSA) - BRUXELLES, 22 OTT - Alla vigilia del vertice Ue
un'intesa sulla strategia in materia di clima ed energia per il
2030 tarda ad arrivare, e il rischio è che il tema dell'esame
dei conti pubblici in corso a Bruxelles finisca per prendere il
sopravvento. "Siamo cautamente ottimisti su un possibile
accordo" sul pacchetto 2030, ripetono come un mantra le fonti
comunitarie alle prese con posizioni diverse da Paese a Paese
che cambiano anche in funzione dei singoli target sul tavolo.
Il primo, su cui c'è un certo consenso, prevede una riduzione
vincolante a livello nazionale del 40% di CO2. La strada,
invece, è ancora in salita sul 27% di consumo "obbligatorio" di
energia da rinnovabili e su un aumento "indicativo" del 30%
dell'efficienza energetica, entrambi a livello Ue. In più vanno
contati i 'meccanismi di solidarietà' per gli aiuti ai Paesi con
un Pil pro capite inferiore alla media Ue, che arrivano dal
mercato europeo della CO2 (Ets). Sullo sfondo della crisi
ucraina pesa poi la questione della sicurezza energetica con il
target delle interconnessioni per il mercato unico dell'energia.
In questo contesto di equilibri precari l'Italia alla
presidenza di turno dell'Unione dei 28 punta ad incassare un
accordo, ma non nasconde le difficoltà. "In tema di clima ed
energia il nostro compito è avere l'ambizione più alta
possibile", ha detto il premier Matteo Renzi, anche se "non
tutti gli altri Paesi sono di questo avviso: c'è forte
resistenza di chi si affida al carbone ad accettare una
scommessa così difficile".
Un chiaro riferimento alla Polonia che guida il blocco di
Visegrad (Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) insieme a
Bulgaria e Romania, preoccupata per un possibile aumento della
bolletta e dei costi per l'innovazione di sistemi produttivi
poco efficienti. La Gran Bretagna, invece, mira al solo
obiettivo vincolante della riduzione di CO2, mentre la Germania
vuole tutti e tre obiettivi ambiziosi. La Francia, dal canto
suo, è interessata a chiudere la partita in vista della
conferenza Onu sul clima di Parigi, ma non si sbilancia troppo
dato che il suo mix energetico è dominato dal nucleare.
"Roma sosterrà fino in fondo il tema degli investimenti per
quanto riguarda i 'green jobs' e la sostenibilità ambientale",
ha assicurato Renzi, sul quale in queste ore continua a pendere
come una spada di Damocle l'esame della legge di stabilità da
parte della Commissione europea. Se e come questo fattore
inciderà sull'agenda del vertice, non è ancora chiaro.(ANSA)
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Ue cerca intesa clima-energia 2030, Renzi punta in alto
Premier,ambiziosi ma resistenza da Paesi'carbone'.'Spettro'conti