(ANSA) - BRUXELLES, 15 OTT - La Commissione europea incalza
l'Italia sul caso Ilva di Taranto. L'esecutivo europeo, a quanto
si è appreso, ha deciso di inviare alle autorità italiane un
parare motivato, seconda fase della procedura d'infrazione già
aperta a suo tempo, perchè non avrebbe fatto abbastanza per
garantire il rispetto degli impegni assunti dall'Ilva.
L'apertura della procedura d'infrazione contro l'Italia per
l'Ilva di Taranto risale al settembre 2013. Dello scorso aprile
è invece l'invio di una lettera di messa in mora complementare
in cui si ipotizzava la sospensione dell'attività dello
stabilimento. Nella stessa lettera venivano contestate alle
autorità italiane ulteriori violazioni di norme ambientali, in
particolare di alcuni articoli della direttiva sulle emissioni
industriali (Ied) e di quella Seveso.
L'Italia ha risposto ai rilievi di Bruxelles il 26 giugno. Ma
l'analisi degli argomenti presentati dalle autorità nazionali
non deve aver convinto gli uomini del commissario Ue
all'ambiente Janez Potocnik, il quale ha quindi deciso di
passare alla fase due della procedura. Ora l'Italia ha qualche
settimana di tempo per replicare al parare motivato: se anche
questa volta non riuscirà a convince Bruxelles, rischia di
essere deferita alla Corte di giustizia dell'Unione.(ANSA).
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Ilva: Commissione Ue, avanti con procedura infrazione
Fonti, Italia non ha fatto abbastanza