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Al via l'indagine sugli appalti cinesi di dispositivi medici

Di contro, Pechino accusa l'Europa di protezionismo

Al via l'indagine sugli appalti cinesi di dispositivi medici

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Unione europea ha avviato un'indagine sugli appalti pubblici cinesi di dispositivi medici, secondo la Gazzetta ufficiale dell'Ue pubblicata oggi, con una mossa che rischia di aumentare ulteriormente le tensioni con Pechino. Bruxelles teme che la Cina stia favorendo i fornitori locali e, nella Gazzetta ha spiegato i diversi modi in cui ciò potrebbe avvenire, compresa la politica "Buy China". L'Ue teme inoltre che la Cina possa imporre restrizioni alle importazioni e condizioni "che portano a offerte basse in modo anormale che non possono essere sostenute da aziende orientate al profitto", si legge nella nota.

L'inchiesta dell'Ue arriva un giorno dopo che le autorità tedesche hanno dichiarato di aver arrestato un assistente di Maximilian Krah, membro del Parlamento europeo per l'Afd e candidato di punta del partito alle elezioni europee di giugno, con il sospetto di spionaggio a favore della Cina. L'indagine è la prima nell'ambito dello Strumento per gli appalti internazionali dell'Ue, che mira a promuovere la reciprocità nell'accesso ai mercati internazionali degli appalti pubblici. Se l'indagine accerta un comportamento sleale, l'Ue può limitare l'accesso delle imprese cinesi al mercato degli appalti pubblici nel blocco dei 27 Paesi. La Gazzetta specifica che l'indagine si concluderà entro nove mesi dall'inizio, anche se la Commissione europea può prorogarla di altri cinque mesi.

Pechino, di contro, accusa l'Ue di "protezionismo". È quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin. "L'Unione europea ha spesso utilizzato i suoi strumenti commerciali e le misure di sostegno commerciale, ma queste misure non fanno altro che inviare segnali protezionistici, prendendo di mira le imprese cinesi e danneggiando l'immagine dell'Ue", ha osservato Wang, in merito all'indagine di Bruxelles sui dispositivi medici made in China, ultima dopo quelle avviate sugli aiuti di Stato per pannelli solari, auto elettriche e turbine eoliche.

"L'Ue si vanta sempre di essere il mercato più aperto del mondo, ma tutto ciò che il mondo esterno vede è che si sta gradualmente spostando verso il protezionismo - ha rincarato il portavoce - Esortiamo la parte europea a mantenere la sua promessa di apertura del mercato e concorrenza leale, a rispettare le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e a smettere di usare qualsiasi scusa per reprimere e limitare senza fondamento le imprese cinesi".

L'ultima mossa d Bruxelles è la prima avviata nell'ambito dello strumento per gli appalti internazionali dell'Ue che cerca di promuovere la reciprocità nell'accesso ai mercati internazionali degli appalti pubblici. Se l'istruttoria si concludesse con una valutazione di "comportamento ingiusto", l'Ue potrebbe limitare l'accesso delle aziende cinesi al mercato degli appalti pubblici nel blocco dei 27 Paesi.

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